Elezioni, non solo Italia: a novembre gli Usa di Biden al bivio

Elezioni, non solo Italia: a novembre gli Usa di Biden al bivio
di Luca Marfé
Lunedì 29 Agosto 2022, 18:59
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L’ennesimo bivio della Storia: le elezioni di midterm.

L’8 novembre negli Stati Uniti si vota e in gioco ci sono l’equilibrio del Congresso e 36 governatori su 50.
In gioco però, in un tempo buio e complesso, c’è soprattutto il destino di Joe Biden.

Lo scacchiere americano è diviso in due metà, entrambe oggettivamente in fiamme.

Gli Interni bruciano di inflazione, in frenata ma comunque galoppante, assestata su un allarmante 8,5%. Di prodotto interno lordo in contrazione, negativo per un preoccupante 0,6%, per il secondo trimestre consecutivo a ufficializzare la recessione. Di dibattito rovente attorno a economia, lavoro e diritti civili, con l’aborto (negato) a fare da capofila.

Gli Esteri vanno addirittura peggio. Con l’Ucraina che resiste a suon di armi, ma con la guerra di cui non si vede nessuna fine in nessun orizzonte. Con Vladimir Putin a fare da capro espiatorio per tutto, ma che nel frattempo rafforza la sua alleanza con l’altro grande rivale occidentale, con quello Xi Jinping con cui consolida un unico blocco orientale che fa davvero spavento. Con la crisi sempre più aperta di Taiwan, tra visite più o forse meno opportune, svariate minacce incrociate e incandescenti esercitazioni militari.

Tensioni che paradossalmente servono proprio a Biden, i cui indici di gradimento sprofondano da un pezzo, perché lo aiutano ad agitare temi e ad eccitare cuori, possibilmente lontani dalle stagnazioni e dai fallimenti interni. 

Certo è che se i repubblicani, come gli analisti di mezzo mondo prevedono senza troppi dubbi addosso, dovessero sfondare sia alla Camera che al Senato, la strada per il presidente più che in salita si farebbe davvero impossibile.
Con una Corte Suprema già feroce nei confronti dei democratici e pure con la politica di Washington contro, infatti, per Biden e per i suoi quasi non ci sarebbe scampo.
Con la prospettiva Casa Bianca 2024 che si farebbe già nefasta.

La tensione è alle stelle e l’ombra di Trump, seppur tra uno scandalo e l’altro, resta lunga, anzi lunghissima.
Ma i pericoli da destra, a discapito dei riflettori puntualmente puntati sull’arancione, potrebbero invece arrivare da nomi nuovi, da volti più giovani, da un Ronald DeSantis ad esempio. Che si riconfermerà a vele spiegate nella sua Florida stravittoriosa contro il Covid. E che dice, sì, di non voler tradire il suo maestro, ma che in realtà si prepara, neanche troppo dietro le quinte, a cambiare definitivamente passo, fino al civico 1600 di Pennsylvania Avenue, appunto.


L’ennesimo bivio della Storia, due mesi al voto: a Biden e ai dem serve un mezzo miracolo di contenuti, di immagine e di partecipazione.

Altrimenti la rivoluzione di libertà sognata due anni fa, assieme alla strada di un’autentica politica di sinistra, è già malamente persa.

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