Putin a Li: bene la cooperazione militare Russia-Cina
Il presidente russo Vladimir Putin si è compiaciuto con il ministro della Difesa cinese Li Shangfu della cooperazione militare tra i due Paesi. Lo riporta l'agenzia Tass. «I nostri ministeri della Difesa stanno lavorando attivamente. Ci scambiamo regolarmente informazioni utili, collaboriamo nella sfera tecnico-militare, teniamo esercitazioni congiunte in vari teatri operativi: sia in Estremo Oriente, in Europa, in mare, a terra, in aria», ha detto Putin aggiungendo che «le relazioni si stanno sviluppando in modo dinamico in tutti i settori, nell'economia, nella sfera culturale, dell'istruzione».
Putin incontra il ministro della difesa cinese Li Shangfu
l presidente russo Vladimir Putin ha incontrato il ministro della Difesa cinese Li Shangfu. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia statale russa Tass. «Putin ha tenuto un incontro di lavoro con il consigliere di Stato cinese e ministro della Difesa Li Shangfu», ha detto Peskov, aggiungendo che seguiranno ulteriori dettagli.
Prigozhin: ho ordinato io liberazione prigionieri ucraini a Pasqua
Il capo della milizia privata Wagner Yevgeny Prigozhin ha dichiarato di aver ordinato personalmente il rilascio di un gruppo di prigionieri di guerra ucraini in occasione della Pasqua: un video diffuso dal suo servizio stampa lo mostra mentre impartisce l'ordine del rilascio. Lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Interfax. «Preparate tutti i prigionieri di guerra, date loro da mangiare e da bere, controllate i feriti, i medici devono visitarli. Dobbiamo fare in modo che partano per il territorio entro mezzogiorno», dice Prigozhin a un militare di Wagner nel video. In totale sono stati rilasciati 130 militari ucraini che erano stati catturati a Bakhmut, Soledar, Zaporizhzia, Kherson.
Milizie Wagner spingono ucraini verso ritirata da Bakhmut
I paramilitari del gruppo Wagner stanno combattendo per prendere il controllo del nodo ferroviario principale di Bakhmut (Artemovsk in russo) nella parte occidentale della città, ha detto a Ria Novosti una fonte della milizia privata. «Gli ucraini si sono spostati verso la ferrovia. Si stanno ritirando. Stanno correndo e noi li stiamo raggiungendo. La città è quasi sotto il nostro controllo», ha detto. Secondo la fonte dell'agenzia di stampa statale russa, l'esercito del Cremlino ha già occupato il centro di Bakhmut.
12 morti a Sloviansk
Sale a 12 il bilancio delle vittime dell'attacco russo su un condominio a Sloviansk, nella regione di Donetsk: il corpo di un uomo è stato recuperato dalle macerie di un edificio sventrato da un missile il 14 aprile. Lo riporta Ukrinform citando il servizio di emergenza statale. «I lavori sono in corso. Secondo la polizia, potrebbero esserci altre tre persone sotto le macerie. I feriti sono 22». Due giorni fa nel pomeriggio l'esercito del Cremlino ha attaccato Sloviansk con missili S-300, colpendo diversi condomini.
Missile distrugge chiesa di San Michele a Zaporizhzhia
Missili S-300 lanciati dall'esercito russo nella notte hanno distrutto la chiesa ortodossa ucraina di San Michele Arcangelo a Kushuhum, nella regione di Zaporizhzhia. Lo riferisce un corrispondente di Ukrinform. «Nella notte un missile russo ha colpito la chiesa di San Michele Arcangelo del 1906.
Zelensky: oltre 50 edifici danneggiati a Sloviansk
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che «più di 50 edifici residenziali sono stati danneggiati e distrutti a Sloviansk, nella regione del Donetsk, a seguito dell'attacco russo». Lo riporta Unian citando il consueto videomessaggio serale del leader ucraino. . «A Sloviansk, nel Donbass, è ancora in corso un'operazione di ricerca dopo l'attacco missilistico russo avvenuto ieri - ha affermato Zelensky -. Ci sono informazioni in base alle quali ci sarebbero ancora dei corpi sotto le macerie degli edifici». Secondo Zelensky «nessuno dei colpevoli di questa aggressione può essere perdonato».
Due adolescenti morti nel sud dell'Ucraina
Due adolescenti sono rimasti uccisi durante un bombardamento russo notturno su Snigirevsky, nella regione di Mykolaiv, nel sud dellì' Ucraina: lo riferisce Rbc- Ukraine citando il capo militare regionale Vitaly Kim. I due ragazzi morti avevano entrambi 18 anni. Kim ha aggiunto che sono state contate dieci esplosioni: danneggiati due scuole, un ospedale e alcuni condomini. Snigirevsky era stata liberata il 10 novembre 2022.
Bombe su Zaporizhzhia danni a una chiesa
Le forze russe hanno bombardato l'oblast di Zaporizhia durante la notte scorsa. Lo ha comunicato il governatore della regione, Yurii Malashko. In dettaglio una chiesa nell'insediamento Komyshuvakha di Zaporizhzhia è stata danneggiata, così come gli edifici adiacenti. Inoltre è stata colpita un'area boschiva. I servizi di emergenza stanno lavorando sul posto. Al momento non ci sono informazioni su eventuali vittime e danni.
Donetsk, un morto e due feriti
È di un morto e due feriti il bilancio del bombardamento avvenuto nella notte sul centro di Donetsk, in particolare nei pressi della Cattedrale della Trasfigurazione. Lo riferisce la Tass, citando l'amministrazione del distretto Voroshilovsky della cittadina governata dalle forze filorusse. Al momento dell'esplosione dei razzi nell'edificio religioso era in corso la Veglia della Pasqua ortodossa.
Razzi nel centro di Donetsk vicino alla cattedrale
Sono 20 i razzi che sono stati lanciati nella notte sul centro di Donetsk, nell' Ucraina orientale. Lo riferisce la Tass, citando le autorità della Repubblica popolare di Donetsk (Dpr). Si tratta di proiettili da sistemi missilistici a lancio multiplo che sono esplosi durante la veglia della Pasqua ortodossa. Testimoni hanno riferito di fumo nei pressi della Cattedrale dove era in corso la cerimonia religiosa. Il bombardamento è avvenuto domenica alle 3:25, ora di Mosca, da posizioni vicino all'insediamento di Ocheretyne.
«Il bombardamento è stato molto intenso. Si vede del fumo vicino alla cattedrale, dove in quel momento era in corso la veglia pasquale», ha detto alla Tass l'amministrazione del distretto Voroshilovsky di Donetsk, aggiungendo che il lancio di razzi ha provocato almeno un ferito.
Guerra Ucraina, diretta oggi domenica 16 aprile. Yevgeny Prigozhin, ancora una volta, spariglia le carte, e lancia un sorprendente appello a Vladimir Putin: fermi l'invasione in Ucraina e consolidi le posizioni russe nei territori già occupati. Altrimenti c'è il rischio che il nemico prenda il sopravvento, sfruttando la stanchezza delle truppe di Mosca. L'uscita dell'oligarca, in eterno contrasto con i vertici militari russi sulla gestione del conflitto, secondo gli analisti americani del think tank Isw ha un obiettivo preciso: creare le condizioni per sfruttare un eventuale fallimento dell'Armata se la prevista controffensiva di Kiev avrà successo. Guadagnando consensi in patria da capitalizzare sul piano politico.
Il capo della Wagner, amico dello zar ma da tempo arroccato su posizioni considerate troppo oltranziste persino al Cremlino, in un lungo articolo fatto circolare su Telegram ha fatto il punto sui primi 14 mesi della guerra, in cui la difesa degli ucraini si è rivelata più coriacea del previsto. Alla luce delle persistenti difficoltà dei soldati russi, secondo lo 'chef di Putin', «per le autorità e per la società nel suo insieme è necessario porre fine in modo decisivo all'operazione militare speciale». Anzi, «l'opzione ideale» è proprio quella di «annunciarne la fine» e «informare tutti che sono stati raggiunti i risultati pianificati, e che in un certo senso abbiamo effettivamente raggiunto», ha scritto Prigozhin. Affermando che è stata «sradicata gran parte della popolazione maschile attiva dell'Ucraina» e che è stata conquistata «grande parte di territorio ucraino, creando un corridoio di terra verso la Crimea». A sugellare questi successi contribuirebbe la presa di Bakhmut. Sarebbe «estremamente vantaggioso» perché «limiterebbe le manovre ucraine», ha spiegato il fondatore della Wagner, che non a caso guida con le sue milizie private la prima linea di questa battaglia, e che nelle ultime ore avrebbe preso il controllo di altri due quartieri della cittadina del Donbass, dove gli ucraini sembrano prossimi alla resa.
A questo punto, quindi, «rimane solo una cosa fare: radicarsi saldamente nei territori occupati», è la strategia suggerita da Prigozhin.