I democratici provano la via della condanna morale, la verità è che hanno ancora paura di Donald Trump.
Assolto.
Il Senato sbarra la strada all’impeachment: secondo processo e secondo “No” in meno di un anno.
Impossibilitati a procedere dunque, peraltro nei confronti di un presidente che già non è più presidente, sposano la linea della Storia, di un giudizio presente e a posteriori sull’uomo che, al di là dei tribunali politici, deve assolutamente essere tenuto lontano dalle Istituzioni. Con il diretto interessato che, esattamente al contrario, esulta a scena aperta e sogna persino il grande ritorno.
Archiviata quella che definisce «L’ennesima caccia alle streghe», il 2024 è già il suo orizzonte e Trump tuona: «Nei mesi a venire, una valanga di novità da condividere. Il nostro viaggio è appena cominciato».
Parla del movimento del “Make America Great Again” e di quei 75 milioni di elettori, record assoluto secondo solo all’ulteriore record firmato Joe Biden, che a suo dire qualcuno vorrebbe far sparire in fondo a qualche dimenticatoio.
E rilancia, e spaventa: «Non c’è mai stato nulla di simile!».
Di certo non c’è mai stato nessuno come lui. Nel bene dei suoi supporter, che continuano a scorgere in lui i tratti del paladino, addirittura del salvatore della Patria. E nel male dei suoi detrattori, che mai gli perdoneranno l’umiliazione di una nazione, addirittura dello scempio di Capitol Hill.
Nato per dividere, per occupare la scena mediatica, anche quando oramai è fuori dalla scena politica.
Fuori, almeno e forse soltanto per il momento.