Un delitto «d'onore», raccontato in prima pagina da tutti i giornali del Paese, ha scosso nelle ultime l'Iran. Qui Babak Khorramdin, un noto regista cinematografico di 47 anni è stato ritrovato smembrato in un cassonetto dei rifiuti. Ad ucciderlo e farlo a pezzi sono stati i suoi genitori, che messi sotto torchio dalla polizia, hanno anche confessato di aver ucciso diversi anni fa la loro figlia e il genero, nello stesso modo. Khorramdin si era laureato in cinema all'Università di Teheran nel 2009 e poi si era trasferito a Londra, dove aveva vissuto per alcuni anni. Tornato in Iran, si era dedicato all'insegnamento. Non si era mai sposato, e questo aveva creato disagio ai genitori, anche perché frequentava diverse sue studentesse. Il suo corpo, fatto a pezzi, è stato ritrovato per caso in una valigia e alcuni sacchi della spazzatura gettati in un bidone a Ekbatan, un sobborgo di Teheran.
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La polizia ha potuto identificarlo grazie alle impronte digitali delle sue mani, troncate e ritrovate assieme agli altri resti.
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Non c'è stato alcun segno di rimorso da parte dei due anziani. Il padre, durante l'udienza in tribunale, ha detto: «Non mi pento di quello che ho fatto con la collaborazione di mia moglie. Erano corrotti e ringrazio Dio». L'omicidio è solitamente un reato capitale in Iran, ma le persone che uccidono i propri figli rischiano un massimo di 10 anni di carcere. I genitori di Khorramdin, scrive il Guardian, rischiano tuttavia la pena di morte, se saranno processati per l'omicidio del genero.