​Super Tuesday «bis», l’America
​ha scelto: sarà Biden contro Trump

Super Tuesday «bis», l’America ha scelto: sarà Biden contro Trump
di Luca Marfé
Mercoledì 11 Marzo 2020, 08:57 - Ultimo agg. 12 Marzo, 18:51
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Joe Biden contro Donald Trump.

Va in scena la “replica” del Super Tuesday e il verdetto è questo: Michigan, Missouri, Mississippi e Idaho vogliono l’ex vice di Obama faccia a faccia con il tycoon.

La notte del 3 novembre 2020 è cominciata già.



Bernie Sanders tiene soltanto in North Dakota e nello Stato di Washington, ma non basta.
La sua corsa finisce qui, come quella di tutti quanti gli altri.

La missione più o meno impossibile, adesso, è quella di riavvicinare il Partito Democratico a se stesso, di unificarlo fino a fonderlo attorno a un unico grande obiettivo: quello di riprendersi la Casa Bianca.

Biden cambia registro e, dopo aver incassato endorsement importanti nel corso delle ultime settimane, tende la mano in generale all’intera sinistra a stelle e strisce e in particolare al suo oramai ex rivale.

Si congratula infatti con Sanders per la sua determinazione e per la sua passione, la riconosce a scena aperta ai suoi sostenitori e li chiama a raccolta sotto l’ombra delle sue bandiere con lo scopo alto e ultimo di riprendersi l’America, di salvare i suoi valori, di proteggere la democrazia, di restituire decenza, dignità e onore di una Casa Bianca che “giustizia” pubblicamente come indegna, come irriconoscibile e inaccettabile.

Parla alla politica, ma parla soprattutto alla gente.

Alla comunità afro-americana che di fatto lo sta conducendo alla vittoria, alla middle class in bilico e contesa proprio con The Donald, agli ultimi cui chiede di non cadere nel tranello dell’astensione e di tornare a invece a credere nel voto.

Ruggisce là dove Hillary Clinton aveva perso la voce. Ovvero nella “Rust Belt”, nella cosiddetta “cintura della ruggine”, degli operai che avevano voltato le spalle alla sinistra firmata Obama.

Joe c’è.

Non promette la rivoluzione epocale strillata da Sanders, ma promette, sì, battaglia a Trump che nel frattempo si dimena nella morsa del coronavirus.

Nonostante i numeri di un’economia che continua a volare, l’America si fa in salita, per tutti.

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