Missili russi colpiscono fabbrica svedese, tre morti. Mosca: «Un obiettivo militare». Cosa può succedere ora

La fabbrica produce cuscinetti a rulli conici

Missili russi colpiscono fabbrica svedese, tre morti. Mosca: «Un obiettivo militare». Cosa può succedere ora
Missili russi colpiscono fabbrica svedese, tre morti. Mosca: «Un obiettivo militare». Cosa può succedere ora
Giovedì 17 Agosto 2023, 09:57 - Ultimo agg. 18 Agosto, 08:12
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Mosca non risparmia le strutture dei Paesi Nato. Missili russi hanno colpito lo stabilimento svedese SKF in Ucraina. Tre dipendenti sono stati uccisi e altri quattro sono rimasti feriti. L'attacco scuote l'azienda con sede a Göteborg, che ha circa 1100 dipendenti nel territorio di Kiev (la maggior parte dei quali lavora nello stabilimento di Lutsk). Posizione ben lontana dalla linea del fronte, e finora poco attaccata dai bombardamenti russi. Circostanza che ha consensito alla fabbrica di continuare a funzionare dallo scoppio della guerra. Il colpo, però, stavolta è stato mirato.

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Perché la fabbrica svedese è stata colpita

Le bandiere sventolano a mezz'asta nello stabilimento SKF di Göteborg.

Durante la giornata è stato osservato un minuto di silenzio per i tre dipendenti che, poco più di 24 ore fa, sono stati uccisi in un attacco alla fabbrica del produttore di cuscinetti a sfera nell'Ucraina occidentale. Altri quattro dipendenti sono rimasti feriti. La fabbrica produce cuscinetti a rulli conici, principalmente per l'industria automobilistica civile pesante. Sarebbe questo il motivo che ha spinto Putin ad attaccarla.

La risposta dell'azienda

"In questo momento l'attenzione è tutta rivolta alla salute e al benessere dei dipendenti. Non c'è nulla di più importante in questa situazione", afferma Kenneth Carlsson, presidente del Consiglio mondiale dei sindacati SKF. Kenneth Carlsson, come tutti gli altri operai di Göteborg, ha reagito con sgomento quando ha saputo quello che era successo nello stabilimento gemello della città ucraina di Lutsk. "È estremamente tragico che tre lavoratori siano morti. La fabbrica in Ucraina è lontana, ma facciamo parte della stessa organizzazione. La prima cosa che ho fatto è stata assicurarmi che i miei colleghi del Consiglio Mondiale fossero al sicuro", ha dichiarato.

 

La minaccia dell'ambasciata russa

L'ambasciata russa in Svezia mercoledì ha confermato l'attacco alla fabbrica della società svedese SKF martedì notte. Ha affermato che si trattava di un obiettivo militare legittimo. Ciò risulta dalla dichiarazione dell'ambasciata russa, citata da "European Truth". L'ufficio di rappresentanza di Mosca ha ricordato la dichiarazione di propaganda del Ministero della Difesa della Federazione Russa sulla distruzione di "imprese chiave dell'industria militare del regime di Kiev". "Non capisci il collegamento? Allora spieghiamo: questo stabilimento di Lutsk fa parte dell'industria militare ucraina, produceva cuscinetti per Ukroboronprom. Naturalmente, non si dice una parola su questo fatto nella stampa svedese", afferma il commento. 

 

Cosa può succedere?

Non si può escludere una reazione di Stoccolma. Anche se l'attacco alla fabbrica svedese è avvenuto in territorio ucraino, dove attualmente è in corso una guerra. E l'articolo 5 della Nato? La norma che prevede la possibilità dei Paesi Alleati di intervenire in difesa degli altri Stati membri si attiva solo quando l'attacco viene effettuato nel territorio di una nazione dell'Alleanza, e non quindi in Ucraina.

Allerta per minaccia terroristica

La polizia svedese ha innalzato il livello di allerta per «minaccia terroristica» per il Paese dall'attuale 3 a 4, un livello appena sotto quello massimo. Alle ore 13:00 la polizia terrà una conferenza stampa a Stoccolma fornendo maggiori dettagli. «Bisogna aumentare il livello d'allerta ma non bisogna lasciarsi intimidire» dalle minacce terroristiche, aveva affermato ieri sera il ministro degli Esteri svedese, Tobias Billstrom, collegando i timori alle tensioni provocate dai roghi delle copie del Corano, che hanno portato ad un aumento della minaccia di attentati terroristici nel Paese e in Danimarca.

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