Ucraina, la Russia arruola siriani e Hezbollah per la guerriglia nelle città

Ucraina, la Russia arruola siriani e Hezbollah per la guerriglia nelle città
di Selwan El Khoury
Domenica 27 Marzo 2022, 09:00 - Ultimo agg. 28 Marzo, 08:10
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Il 16 febbraio scorso, il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu si è recato a Damasco, in Siria, dove ha incontrato il presidente siriano Bashar al-Asad e ha visitato la base di Humaymim, il quartiere generale delle operazioni militari di Mosca. Nei pressi dell'aeroporto di Latakia, oigu ha assistito al dispiegamento nel Mediterraneo orientale dei caccia MiG-31K armati con missili ipersonici Kinzhal e dei bombardieri strategici Tupolev Tu-22M. Questi velivoli, atterrati un giorno prima dell'arrivo del ministro della Difesa russo, si sono uniti ad altri jet e unità navali russe, attraccate al porto militare siriano di Tartus, per partecipare a quelle che sono state definite «le più massicce esercitazioni navali russe nel Mediterraneo dai tempi della Guerra Fredda». La base navale russa di Tartus è la sola struttura militare navale russa nella zona del Mediterraneo (il suo unico sbocco) e la sola struttura militare rimanente al di fuori di quella che era l'Urss. 

L'intervento militare russo in Siria risale nell'autunno 2015, ufficialmente con l'obiettivo di sostenere il regime della famiglia Asad, e combattere il terrorismo, in particolare l'Isis.

Sebbene l'alleanza tra Damasco e Mosca sia di lunga data, non era mai accaduto che la presenza militare russa in questa area del Mediterraneo fosse così massiccia. Il dispiegamento del 2015 in Siria segnò il primo caso di partnership, dopo la fine della Guerra Fredda nel 1991, in cui la Russia entrò in un conflitto armato fuori dei confini appartenuti all'Unione sovietica. I russi iniziarono a condurre raid aerei contro l'Isis, il Fronte al-Nusra, e l'Esercito siriano libero, una formazione armata anti-Asad. In Siria, la Russia ha avuto l'occasione di dare prova dei suoi armamenti, contribuendo a far lievitare le sue vendite di armi fino a 15 miliardi di dollari nel 2015. Gli interessi economici russi in Siria, tra cui il commercio di armi, sarebbero una delle ragioni del suo sostegno al regime siriano. 

La Russia starebbe reclutando combattenti siriani esperti in guerriglia urbana per penetrare ulteriormente nelle città ucraine, come recentemente confermato da funzionari statunitensi citati dal Wall Street Journal, secondo cui Mosca avrebbe iniziato a reclutare combattenti in Siria, con lo scopo di sfruttare l'esperienza dei soldati per conquistare la capitale ucraina Kiev. I primi 400 mercenari siriani arruolati dalla Russia sarebbero arrivati ai confini dell'Ucraina, secondo quanto riferito dal ministro della Difesa ucraino. Centri di alloggio e addestramento sono stati allestiti vicino alla frontiera nelle regioni di Rostov, in Russia, e Gomel, in Bielorussia. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i miliziani arruolati da Mosca sono più di 40mila. Il Portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva fatto sapere che il presidente Vladimir Putin si era detto favorevole a un piano per inviare volontari e che 16.000 uomini, in maggioranza «cittadini dai Paesi del Medio Oriente e siriani» potranno combattere per la Russia in Ucraina. Sulla base dell'elenco dei gruppi sostenuti dalla Russia in Siria, è ipotizzabile che i combattenti reclutati o reclutabili siano membri della 25^ Divisione e altre formazioni paramilitari addestrate dalla Russia in Siria. Il 18 marzo, il Comandante del Comando centrale degli Stati Uniti, il generale Frank McKenzie, ha affermato tuttavia che «esistono poche prove» che combattenti stranieri stiano viaggiando dalla Siria all'Ucraina, aggiungendo: «Non sto dicendo che non potrebbe accadere, ma non abbiamo ancora visto un impegno su larga scala». Diversi report smentiscono invece che la Russia secondo quanto affermato dal Governo ucraino il 13 marzo scorso abbia aperto 14 nuovi centri di reclutamento in Siria, specificando che i combattenti avevano firmato contratti per un compenso di 300-600 dollari mensili per il dispiegamento. In realtà, i 14 centri di reclutamento esistono ormai da molti anni e vengono utilizzati per reclutare siriani all'interno della Siria e per il dispiegamento in Libia. 

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A ciò si aggiunge la notizia secondo cui la Russia avrebbe reclutato 800 combattenti del partito-milizia libanese Hezbollah, che avrebbe accettato di inviare i combattenti in Ucraina per prendere parte alle ostilità a fianco della Federazione Russa, in cambio di 1.500 dollari al mese. Rappresentanti della compagnia militare privata russa Wagner si sarebbero incontrati con i militanti di Hezbollah, e sarebbe stato raggiunto un accordo per reclutarne 800, 200 dei quali saranno inviati in Bielorussia entro la fine del mese. 

Un consistente dispiegamento di combattenti siriani e di Hezbollah in Ucraina, qualora dovesse realmente esserci, non farà che aumentare l'escalation e internazionalizzare l'intervento russa in Ucraina, ma soprattutto, confermare che la Russia intende replicare un modello siriano in Ucraina, con una maggiore enfasi sulla guerriglia urbana di lungo termine e logorante in cui impiegare mercenari piuttosto che su operazioni militari sofisticate e raid aerei che costano a Mosca, oltre che milioni di dollari al giorno, uomini e consensi nazionali e internazionali. 

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