Usa, 35 giorni di shutdown ma Trump non molla: muro col Messico per vincere nel 2020

Usa, 35 giorni di shutdown ma Trump non molla: muro col Messico per vincere nel 2020
di Luca Marfé
Lunedì 28 Gennaio 2019, 10:28 - Ultimo agg. 17:16
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35 giorni di paralisi amministrativa, 800mila funzionari governativi senza stipendio, l’intero apparato federale in preda al caos. Ma la parola d’ordine per Donald Trump resta solo e soltanto una: Muro.

Col Messico, innanzitutto. Più slogan da (ri)elezione presidenziale che non effettiva necessità volta ad arginare immigrazione e narcotraffico. Del resto, deve aver pensato il tycoon, ha già funzionato una volta, dunque perché non tentare di nuovo.

Con i democratici, in seconda battuta. Muro contro muro nei confronti della presidente della Camera Nancy Pelosi e della ritrovata maggioranza liberal in seno ai rappresentanti a stelle e strisce.

Dopo più di un mese di braccio di ferro, insomma, non è cambiato nulla. Se non il malcontento che cresce di ora in ora, anche e soprattutto tra le fila dei fedelissimi del tycoon.

I dem, infatti, sono in pieno clima da opposizione da barricate. E la cosa, in fondo, riesce loro a meraviglia. La cosiddetta “Trump Nation”, invece, per quanto battagliera e compatta al fianco del suo paladino, comincia ad avvertire stanchezza mista a frustrazione.

Di Muro col Messico si parla oramai da troppo tempo e, per quanto la narrativa del latino “sporco”, “cattivo” e a caccia del lavoro “Made in Usa” scaldi tradizionalmente gli animi della destra americana, anche i più conservatori iniziano a pensare che, di fatto, non sia la priorità sulla quale scommettere. Quanto meno non tutto.


(“Lies”, bugie. Foto © Getty Images)

A Trump, però, ragionare (e far ragionare) non conviene. E allora continua, insiste. Con i suoi j’accuse, con i suoi «non mi lasciano governare». Capacissimo di restare in questa parte da qui al 2020.

Intrappolato, sperano i suoi avversari politici.

Vincitore, sognano i suoi sostenitori.

«Davvero c’è qualcuno là fuori che crede che non costruirò il MURO?
MAKE AMERICA GREAT AGAIN!»

L’abuso di maiuscole non si è interrotto mai.
La campagna elettorale è iniziata già.

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