Usa nel caos, Trump chiede la fine della Costituzione ma Elon Musk gli risponde: «Più grande di qualsiasi presidente»

The Donald torna all'attacco con una nuova chiamata all’insurrezione

Elon Musk e Donald Trump
Elon Musk e Donald Trump
di Luca Marfé
Lunedì 5 Dicembre 2022, 18:30
3 Minuti di Lettura

È caos, è scontro aperto, è dibattito politico in fiamme: è, insomma, già campagna elettorale 2024.

Protagonista assoluto, neanche a doverlo oramai sottolineare più, è Donald J. Trump.
Che questa volta supera persino se stesso e, nel denunciare i brogli relativi alle presidenziali 2020, arriva a invocare addirittura la «fine della Costituzione».

Vale la pena ripeterlo, perché letterale: la «fine della Costituzione».

Lo fa in un post di poche righe, chiarissime e al tempo stesso imbarazzanti, sul suo social Truth.
Questo:

«Spazzate via i risultati delle Elezioni Presidenziali 2020 e proclamate il LEGITTIMO VINCITORE, o indite subito NUOVE ELEZIONI?», scrive avvalendosi di caratteri cubitali e rincarando subito la dose. «Una colossale frode di questo tipo e di questa grandezza autorizza la fine di tutte le regole, di tutti i regolamenti, di tutti gli articoli, anche di quelli che si trovano nella Costituzione. I nostri grandi “Padri Fondatori” non volevano, e non perdonerebbero, Elezioni False e Fraudolente!».

Al di là della traduzione parola per parola, dunque: un’autentica chiamata all’insurrezione.
Un film già visto, purtroppo per la Storia degli Stati Uniti e per la loro immagine nel mondo, in occasione del grottesco 6 gennaio 2021, in occasione dell’assalto a Capitol Hill.

Un film che, evidentemente, il tycoon sogna di mandare di nuovo in scena al più presto.

Una maniera, in realtà, per agitare i cuori dei suoi sostenitori che, nelle primarie repubblicane prima e nelle presidenziali vere e proprie poi, vuole riportare in massa al voto.

Ma la soglia della dignità, istituzionale e personale, è passata da un pezzo.

E glielo fa notare persino una sorta di vecchio amico, quell’Elon Musk che nelle vesti di nuovo titolare, e in nome della libertà di espressione, lo ha riammesso sul suo amato e odiato Twitter.

«La Costituzione è più grande di qualsiasi presidente. Fine della storia».

Lapidario. 

Video

Dalla Casa Bianca, infine, la stoccata finale, naturalmente più formale:
«La Costituzione è un documento sacrosanto».

Maltrattare il dibattito e le fondamenta dello Stato di diritto, insomma, pare non essere esattamente una buona idea.

E così, per quanto la sua intenzione sia quella di accendere animi qua e là:
se Trump sogna davvero di riprendersi il civico 1600 di Pennsylvania Avenue, fa bene a cambiare strategia.

E pure di corsa.

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