Afghanistan, il console italiano che salva i bimbi: «Io eroe? Ho fatto il mio lavoro»

Afghanistan, il console italiano che salva i bimbi: «Io eroe? Ho fatto il mio lavoro»
di Valentino Di Giacomo
Domenica 29 Agosto 2021, 08:00
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È stato ribattezzato «il console eroe», lui però si schermisce e spiega di aver fatto solo il proprio dovere. Tommaso Claudi, 31 anni, è il console ad interim dell'ambasciata italiana in Afghanistan. La sua foto mentre qualche giorno fa metteva in salvo un bimbo all'aeroporto di Kabul ha fatto il giro del mondo tramite il web. Tanti i bimbi salvati dall'orrore afghano da tutta l'ambasciata, ma soprattutto da Claudi, che in realtà fino a solo poche settimane fa aveva il ruolo di «Segretario di legazione» della rete consolare italiana, poi promosso come «console ad interim» dalla Farnesina per essere stato tra gli ultimi nostri connazionali a rientrare. Ieri Claudi è tornato in Italia, ma negli occhi rivive ancora tutte le scene vissute nella sua stanza all'interno dell'aeroporto di Kabul, nella zona affidata agli italiani, in una palazzina che si affaccia sulla pista principale. È stanco e non vuole rilasciare dichiarazioni, ma chi è riuscito a parlargli racconta di un uomo provato anche psicologicamente perché consapevole che per i tanti afghani che si è riusciti a portare in salvo nel nostro Paese, tantissimi altri invece non avranno la stessa fortuna. 

Nato a Camerino, nelle Marche, Claudi si è laureato a Milano in lingue con specializzazione in russo medievale. Dopo un programma di studio congiunto tra Italia e Germania ha vinto il concorso per entrare al ministero degli Esteri. Era all'ufficio che si occupa delle scuole italiane nel mondo, poi la richiesta di andare in Afghanistan. Il suo prossimo step sarà in Arabia Saudita, lì dove la Farnesina invierà il nuovo console dopo la toccante esperienza a Kabul. Claudi vuole mantenere il basso profilo dopo il clamore che hanno suscitato le sue foto mentre cercava di portare in salvo i bimbi dall'orrore afghano, un impegno che gli è valso pure il pubblico elogio del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Ai tanti messaggi di congratulazioni ricevuti dai tanti altri colleghi in giro per il mondo ha risposto dicendo di sentirsi solo «un piccolo ingranaggio di un sistema assai più grande che è quella della rete consolare italiana nel globo formata dal personale della Difesa, dal comparto Intelligence. Faccio parte di una grande squadra e ho fatto semplicemente il mio lavoro». 

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Stanco, provato, ma per certi versi anche deluso. Gli amici che sono stati in contatto con Claudi nelle ultime ore spiegano che il neo-console non pensava di attirare tanto clamore mentre cercava solo di sentirsi utile. Un po' di delusione c'è soprattutto verso quei giornali che hanno messo in luce come Claudi sia figlio della giornalista culturale, Giovanna Zucconi, risposatasi con l'autore e giornalista Michele Serra. Non ci sta, insomma, a passare per un «figlio di papà» e ritiene alcune polemiche scoppiate sul suo conto di essere solamente strumentali. 31 anni, jeans e scarpe da ginnastica, rifarebbe mille altre volte ciò che ha fatto per dare il suo contributo. «Non chiamatemi eroe - spiega agli amici e ai colleghi - ora vorrei solo riposare un po' prima della prossima avventura».

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