L'Italia si prepara ad accendere i riflettori sul G20 dell'Agricoltura, mentre sullo sfondo restano le polemiche sul rischio di Italian sounding per la questione Prosek e sulle etichettature nutrizionali. Il vertice, che si terra a Firenze il 17 e 18 settembre, porrà l'accento sulla sostenibilità dei sistemi agricoli e alimentari. «Garantire cibo - aveva anticipato qualche giorno fa il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli- è il primo elemento del ragionamento che dovremo fare insieme ai ministri del G20». Per «capire come continuare a produrre cibo, produrlo per una quantità di persone sempre crescente, in sempre meno spazio e lasciando sempre meno grande l'impronta ambientale di chi lo produce». La Ministeriale Agricoltura vedrà i ministri del settore dei Paesi membri confrontarsi con i vertici delle principali organizzazioni internazionali attive in materia alimentare, tra cui Fao, Ocse, World bank, Omc, Wfp, Oms, Ilo, Cgiar e Ifad, su cinque pilastri individuati dalla presidenza italiana del G20: l'agricoltura come veicolo chiave per una crescita sostenibile, declinata nelle sue tre dimensioni, economica, ambientale e sociale; le possibili risposte al tempo dell'emergenza sanitaria globale attraverso l'approccio One Health; la ricerca come motore della sostenibilità; l'obiettivo fame zero; e infine il contributo del G20 all'imminente Vertice delle Nazioni Unite sul sistema Alimentare (UNFSS) e alla COP26. Il vertice sarà preceduto il 16 settembre, dall'Open Forum sull'Agricoltura Sostenibile. Tuttavia il vertice approda in Italia proprio nel momento in cui infuriano le polemiche contro la piaga dell'italian sounding.
«Inganno ai consumatori, così il prosecco croato danneggia la produzione italiana»
È di ieri la scelta della Commissione europea di dare il suo assenso alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue della domanda di registrazione della menzione tradizionale del vino croato, Prosek, un vino dolce proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia. Una scelta che ha scatenato non poche critiche da parte del nostro Paese e la ferma opposizione del ministero delle Politiche agricole che si è detto pronto a utilizzare «ogni argomentazione utile per respingere la domanda di registrazione promossa dalla Croazia». Un gruppo di lavoro tecnico ad hoc sarà costituito presso il ministero delle Politiche agricole, con il coinvolgimento anche delle associazioni rappresentative del comparto e delle regioni interessate, Veneto e Friuli Venezia Giulia.