In verità, dopo l'annuncio a sorpresa fatto l'altra sera da Silvio Berlusconi che l'indomani sarebbe sbarcato armi e bagagli su TikTok, «con contenuti dedicati a questo mezzo di informazione», almeno fino a ieri sera nessuno dei quattordici milioni e passa di tiktoker italiani, che giornalmente si collegano con la piattaforma - stando a una delle ultime rilevazioni fornite da Audiweb - ha avuto modo di intercettare il video d'esordio del Cavaliere. Quindi, al momento, devono ancora pazientare e attenderne il fatidico allunaggio sulla piattaforma lanciata in Cina nel 2014 da Alex Zhu e Luyu Yang, oppure, per i più ansiosi, è sempre possibile dare un'occhiata all'account aperto da qualche giorno dal leader di Azione e front runner del Terzo polo. Carlo Calenda che in questi anni ha costruito innanzi tutto su Twitter una propria personalità digitale riconoscibile e non replicabile per certi aspetti, ha scelto adesso di cimentarsi a modo mio su TikTok. Questa rincorsa alla piattaforma, fatta di contenuti video che raccontano la quotidianità senza filtri, non è però casuale, insomma non è solo dettata dalla necessità di inseguire in campagna elettorale gli avversari su un terreno digitale che non sia Facebook o Instagram, al contrario, è una scelta imposta ai leader da una considerazione elementare. È TikTok, e subito dopo Instagram, a far registrare le percentuali più interessanti di coinvolgimento degli utenti e di interazione con i singoli post. Ciò si traduce immediatamente, non tanto in migliaia o milioni di nuovi follower o like che almeno su TikTok non sono importanti a dispetto di altri social, ma di visualizzazioni che sono la vera misura dell'attenzione che il video riesce a generare nel pubblico. Un pubblico, vale la pena precisare, che non è fatto più di adolescenti smanettoni, ma che invece è sempre più adulto e maturo rispetto agli inizi. Allora, se così stanno le cose, è opportuno andare a curiosare il modo in cui i nostri leader utilizzano i due social e, in particolare, chi riesce a sfruttare al meglio le potenzialità dell'algoritmo.
Partiamo da Instagram, anche perché su TikTok la platea dei politici è ancora scarsa e sono del tutto assenti i leader di centro-sinistra, mentre sono presenti da alcuni anni Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Un primo parametro da tenere sotto la lente e che può fornirci il gradimento quantitativo degli utenti è quello della crescita dei follower. Ebbene, sono negli ultimi ventotto giorni, i cinque leader politici che hanno registrato il maggior incremento sono Giorgia Meloni, che ne conquista addirittura 25mila superando così la soglia del milione di follower che seguono il suo profilo. Dietro di lei, con numeri quasi uguali, ci sono Carlo Calenda, con 9 mila e 600, e Enrico Letta, distanziato appena di 300 follower. A chiudere questa classifica, troviamo poi Matteo Renzi e Silvio Berlusconi entrambi con poco più di 5mila nuovi follower.
Diverso, invece, il discorso per quanto concerne TikTok. A sbaragliare gli avversari con percentuali impressionanti di interazione e engagement è il presidente del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte, sempre negli ultimi ventotto giorni, ha una percentuale di interazione con i contenuti video del 75%, mentre l'engagement è al 29%. Nessuno meglio di lui, neanche Calenda, neofita di TikTok, che dimezza la quota di interazione fermandosi al 35%, mentre la leader di Fratelli d'Italia è al 10% e Matteo Salvini al 5,2%. Il segretario della Lega, però, solo ad agosto ha pubblicato ben 45 video, Infine, se guardiamo agli ultimi dieci video pubblicati, Conte ne ha ben due che hanno superato la soglia del milione e uno che è ha 2 milioni e 600 mila visualizzazioni. Mentre, Salvini ne può annoverare uno soltanto e la Meloni invece nessuno.