Manovra, si tratta sul deficit: servono altri 4,5 miliardi. Meloni: «Finanziaria con risorse limitate»

I fondi in più serviranno per ricostituire le coperture necessarie al taglio del cuneo

Manovra, si tratta sul deficit: servono altri 4,5 miliardi. Meloni: «Finanziaria con risorse limitate»
di Andrea Bassi
Mercoledì 13 Settembre 2023, 00:11 - Ultimo agg. 14 Settembre, 12:00
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Un primo passaggio informale ci sarà probabilmente già all’Ecofin previsto per questo fine settimana a Santiago De Compostela. Dopo la doccia gelata delle nuove previsioni economiche della Commissione europea, l’Italia si prepara a chiedere di rivedere l’obiettivo di deficit fissato per il prossimo anno al 3,7 per cento.

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Al Tesoro le stime di Bruxelles che vedono il prossimo anno un Pil fermo allo 0,8 per cento, sono considerate particolarmente pessimistiche.

Già in passato è capitato che la Commissione europea abbia visto più nubi sul Paese di quante poi effettivamente se ne siano addensate. La Nadef potrebbe indicare una crescita “tendenziale” intorno all’1-1,1 per cento il prossimo anno. Ma poi c’è da tenere conto delle misure che saranno messe in campo dal governo. La Commissione, per esempio, non considera l’intenzione di prorogare il prossimo anno il taglio del cuneo contributivo per i lavoratori, che lascerà nelle tasche di 14 milioni di dipendenti, tra i 70 e i 100 euro al mese. Risorse che spingeranno i consumi e il Pil, al pari della detassazione delle tredicesime o dell’aumento delle pensioni minime.

Manovra, si tratta sul deficit

Bruxelles nemmeno tiene conto della ripartenza degli investimenti del Pnrr, che il prossimo anno dopo lo stallo dovuto alla rinegoziazione dei progetti, dovrebbe riprendere slancio. Il Pil “programmatico”, quello che tiene conto anche di queste misure, dovrebbe dunque essere più alto, attorno all’1,2-1,3 per cento. Dunque un paio di decimali sotto l’1,5 per cento indicato nelle stime di aprile dallo stesso governo. Anche con questi numeri, tuttavia, sarà inevitabile ritoccare verso l’alto il deficit di almeno due decimali. Vanno recuperati i 4,5 miliardi che erano stati “accantonati” ad aprile per il taglio del cuneo contributivo e che la minore crescita ha rosicchiato. In questo modo il deficit del prossimo anno dovrebbe arrivare poco sotto il 4 per cento. Per il Tesoro potrebbe essere importante che il dato del disavanzo, nell’anno in cui torneranno in vigore le regole del Patto di Stabilità europeo, resti sotto la soglia psicologica del 4 per cento. 


Servirebbe a dare un segnale di “prudenza” ai mercati. Quegli stessi mercati che proprio in questi giorni hanno iniziato a interrogarsi sulle prospettive dei conti pubblici italiani. Ieri la banca d’affari americana Morgan Stanley in un report dedicato all’Italia, ha spiegato di attendersi un bilancio 2024 «complesso», che renderà «questo autunno probabilmente molto impegnativo per il governo italiano. Attualmente», hanno scritto gli economisti di Morgan Stanley, «ci aspettiamo deficit fiscali più elevati e una crescita economica più debole». 


L’ANDAMENTO
Da qui la previsione che in autunno il differenziale di rendimento con i bund tedeschi torni a 200 punti. «i fattori di supporto che hanno permesso allo spread di attestarsi a 160 punti base», hanno scritto gli economisti della banca americana, «si sono dissolti». Anche in questo caso si tratta forse di previsioni pessimistiche, ma comunque per il governo è necessario dare segnali tranquillizzanti ai mercati chiamati a sottoscrivere il debito italiano in dosi sempre maggiori dopo la riduzione dei programmi di acquisto della Banca centrale europea. Ieri è stato direttamente il Presidente del consiglio Giorgia Meloni a spiegare che la «vera sfida» è fare una manovra «con poche risorse». Anche il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha spiegato che «bisogna essere cauti» e fare un «ragionamento su più anni». Anche perché bisognerà attendere di capire come Eurostat chiederà all’Italia di contabilizzare la spesa del Superbonus che viaggia verso i 140 miliardi. Se dovrà essere spalmata su più anni il quadro della manovra diventerà ancora più complesso. Intanto in settimana potrebbe arrivare in consiglio dei ministri il provvedimento per il bonus benzina per allungare di un altro trimestre gli sconti sulle bollette del gas (la riduzione dell’Iva al 5% e lo sconto sugli oneri di sistema). 
 

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