Marco Pannella, l’ultima battaglia: il Consiglio d’Europa approva il Diritto alla Conoscenza

Marco Pannella, l’ultima battaglia: il Consiglio d’Europa approva il Diritto alla Conoscenza
Sabato 22 Maggio 2021, 18:27
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Marco Pannella c’è ancora.
E, per una sorta di incredibile coincidenza quasi astrale, proprio a 5 anni esatti dalla sua morte, vince la sua ultima battaglia.
Che è anche un po’ la nostra, perché a favore di tutti, di tutti quanti noi.

La Commissione Cultura Scienza Istruzione e Media dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha adottato il Rapporto “Libertà dei media, fiducia pubblica e diritto alla conoscenza”, di cui il Senatore Roberto Rampi è relatore generale.

Il diritto civile e umano di nuova generazione, lanciato nel 2014 proprio da Marco Pannella con il Partito Radicale, ha avuto dunque il suo primo riconoscimento ufficiale. E si tratta di un risultato storico, conseguito grazie al prezioso contributo di esperti del diritto come il compianto Prof. Cherif Bassiouni e delle organizzazioni che nel tempo hanno aderito: il Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella”, Nessuno Tocchi Caino, Siracusa International Institute, SIOI, IAI, Fondazione Luigi Einaudi, A Buon Diritto, Partito Pirata, Access Info Europe e, ultima ma non ultima, la Federazione Nazionale Stampa Italiana.

Il Rapporto è il frutto dei contributi di professionisti di altissimo livello e identifica quattro pilastri su cui erigere il “diritto alla conoscenza” per rigenerare fiducia nelle istituzioni e nella democrazia: la proattività dei governi nel mettere a disposizione dei cittadini le informazioni; la centralità del dibattito pubblico, a cominciare da quello istituzionale, da favorire e coltivare con regolamenti parlamentari che vadano in tal senso; la creazione di meccanismi di monitoraggio dei media pubblici e l’interazione con i social media, sulla scorta dell’esperienza del Centro di Ascolto radicale; la diffusione e la capacità di misurazione di strumenti del sapere e della cultura sui diversi territori nazionali.
È necessario vegliare su questi pilastri e a mano a mano consolidarli, per evitare che la ruggine della ragion di Stato eroda l’edificio della democrazia e dello Stato di Diritto.

«L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, come sempre presidio democratico di avanguardia e fattore di crescita civile, è stata per noi un partner istituzionale autorevole», spiega ai microfoni del Mattino Matteo Angioli, segretario generale del Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”.

Che sottolinea: «Questo ci ha permesso di elaborare ulteriormente l’idea, conferendo maggiore credibilità all’intero progetto. Adesso facciamo sì che i 47 Stati membri si adoperino per l’adozione e che l’iniziativa prosegua passando da un’assemblea di parlamentari ad una di governi, ovvero quella delle Nazioni Unite».

E ancora, ricordando Pannella con un tocco di composta commozione: «Se Marco fosse stato qui, non so che cosa avrebbe detto di preciso.

Certo avrebbe sentito la mancanza dell’amico Franco Battiato e so che avrebbe pianto. So anche, però, che avrebbe già pensato alla prossima mossa, senza mai fermarsi, come del resto non si è fermato mai».

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