Berlusconi, Marta Fascina non intende sparire da Forza Italia, ma nel partito trapela il malumore: «Chi è appena arrivato si metta in fila». Gli scenari

Per la deputata azzurra non sono previsti «spazi formali», ha dichiarato di recente Antonio Tajani. Ma l'asse con la famiglia e alcune parole recenti nel partito sembrano aprire a scenari diversi

Marta Fascina, che ruolo nella Forza Italia del dopo-Berlusconi? Lei non sembra intenzionata a ritirarsi
Marta Fascina, che ruolo nella Forza Italia del dopo-Berlusconi? Lei non sembra intenzionata a ritirarsi
di Luca Pulejo
Sabato 24 Giugno 2023, 12:31 - Ultimo agg. 19:28
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Nella nuova Forza Italia che spazio ci sarà per Marta Fascina? Se lo chiedono in molti dentro Forza Italia. Se una settimana fa Antonio Tajani aveva escluso il bisogno di ritagliarle «spazi formali» (oltre a quello di parlamentare che già ricopre), si diffondono sempre più le voci di un possibile ruolo dell'ultima compagna di Berlusconi nel partito, magari su indicazione della famiglia del Cavaliere. Un asse che molti avevano visto ai funerali dell'ex premier, con l'uscita mano nella mano dal Duomo tra Marina e Marta, le due donne che, ciascuna nel suo ruolo, hanno segnato l'ultima fase della vita di Berlusconi. Un primo segnale - seguito poi da altri che sembrano filtrare attraverso le persone vicine a Fascina - che la deputata azzurra non intende sparire dalle scene a poco più di 30 anni.

Il partito - che intanto si va ridefinendo, con la nomina del nuovo tesoriere Fabio Roscioli - ha accolto con piacere il successo «al di sopra di ogni previsione» della prima assemblea regionale di Forza Italia dopo la morte del Cavaliere, a Sesto San Giovanni. Un'ondata di entusiasmo di cui può andare particolarmente fiera proprio Fascina, dato che a convocare l'incontro è stato Alessandro Sorte, coordinatore del partito in Lombardia a lei molto vicino. 

 

Gli altri segnali

Altri segnali poi - seppur tutti da interpretare - sembrano arrivare da dichiarazioni degli ultimi giorni. Giovedì, alla commemorazione alla Camera, il capogruppo azzurro Paolo Barelli, nel suo ricordo di Berlusconi, aveva citato due persone: Gianni Letta (presente) e proprio la deputata, che quel giorno però non era a Montecitorio: «Non si può dimenticare Marta Fascina, la sua compagna che gli è stata accanto, con amore e dedizione straordinari». Parole che, secondo alcuni, hanno segnato - se non una virata - quantomeno una deviazione rispetto alla mancata previsione di «spazi formali» per lei prospettata da Tajani.

Lo stesso Barelli, al Corriere, ha successivamente ribadito: «Sarà Marta stessa, a tempo debito, a dirci le sue decisioni sull'impegno da destinare a Fi». 

Le incognite

Il nodo, però, sembrano essere Licia Ronzulli e i suoi. La capogruppo azzurra al Senato - senza rivolgersi esplicitamente a nessuno - ha avvertito: «Chi si è appena affacciato alla vita del partito, è il benvenuto ma non può immaginare, magari da qualche colonna di giornale, di dettare in solitudine la linea a chi a questa comunità ha dedicato anni e anni di vita, senza concordarla». La stessa Ronzulli ha poi domandato «a chi arriva di avere un po' di rispetto e di mettersi in fila». Pessimista su un passaggio di consegne totalmente tranquillo nel partito anche Alessandro Cattaneo, deputato a lei molto vicino: nel tragitto, ha avvertito, «ci saranno insidie e difficoltà».

 

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