Renzi: «Berlusconi al Quirinale? Le voci sul voto di Italia Viva mi fanno ridere». Ecco perché

Matteo Renzi Silvio Berlusconi
Matteo Renzi Silvio Berlusconi
Martedì 16 Novembre 2021, 13:46 - Ultimo agg. 17 Novembre, 08:54
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L'impegno sarebbe stato preso nel corso di una cena, a metà ottobre, in Toscana, per la precisione a Firenze. Se a Silvio Berlusconi dovessero mancare voti per l'elezione a presidente della Repubblica, Italia Viva sarebbe pronta a garantire il proprio appoggio. Un boatos che a stretto giro ha raccolto la sarcastica replica del leader dello schieramento chiamato in causa, Matteo Renzi: «Mi scappa da ridere».

Autore dell'anticipazione è Gianfranco Miccichè, per cinque legislature parlamentare di Forza Italia e ora presidente dell'assemblea regionale siciliana. La replica dell'ex premier: «Mi scappa ad ridere. I nomi buoni sono quelli che escono alla fine. Con Mattarella nessuno lo diceva. Io non ho mai avuto un nome secco. Penso che serva un percorso e serve anche oggi». Così Renzi a L'Aria che Tira su La7. «Chi parla prima è chi non conta nulla».

Un presidente «eletto da tutti»

Il leader di Iv ha smentito in questo modo le parole - riportate in un articolo su "Repubblica" - del presidente dell'assemblea regionale siciliana, il quale sostiene di aver avuto assicurazioni di un sostegno di Iv per votare Berlusconi al Quirinale da parte dello stesso Renzi.

Spero che il presidente della Repubblica venga eletto da tutti, ha concluso, «da Bersani a Meloni».

Partiti «pronti al voto nel 2022»

Entrando nel dettaglio del momento politico, in particolare sul voto per il Bilancio, Renzi ha poi aggiunto: «Io non trovo giusto legare il Quirinale al patto sulla manovra, mi sembra un errore politico. La manovra riguarda il governo, altro è il percorso per il Quirinale... Ho l'impressione che i leader dei partiti più importanti abbiano un sogno cassetto: andare a votare nel 2022. Per loro sarebbe meglio: il loro disegno sarebbe creare un bel patatrac». Anche Enrico Letta? «Io sono l'ultimo che può interpretare il pensiero di Letta. Un po' come Miccichè con il mio...», ha aggiunto.

«Né con i sovranisti né con i populisti»

Quanto alle possibili alleanze e alla nuova collocazione di Italia Viva, Renzi ha spiegato: «Non posso allearmi con Giorgia Meloni. Quando si andrà a votare, al governo con una coalizione di sovranisti non ci sto. Il Pd deve decidere, il Pd diceva mai con i 5 Stelle. Se il Pd si allea con i 5 Stelle perde. Se lo fa, noi abbiamo uno spazio enorme, di gente che non vuol stare coi populisti né con i sovranisti». Sul rischio defezioni all'interno della propria formazione, ha aggiunto attraverso la propria enews: «Per me la situazione è semplice: se qualche parlamentare vuole andarsene perché vuole fare un accordo con Salvini o Meloni, fa bene ad andarsene. Noi non siamo sovranisti. Se qualche parlamentare vuole andarsene perché vuole fare un accordo con Conte o Taverna, fa bene ad andarsene. Noi non siamo populisti. La nostra posizione è molto semplice e chiara: abbiamo salvato l'Italia con il cambio Conte/Draghi, come prima avevamo fatto un servizio al Paese impedendo i pieni poteri a Salvini. Noi siamo questi: chi vuole allearsi con la Meloni o con Conte fa bene a lasciare Italia Viva. Non bene, benissimo».

Appuntamento con la Leopolda

Infine Renzi dà appuntamento a Firenze: «Siamo pronti alla Leopolda numero 11. Non è fantastico? Ci siamo. Venerdì, sabato, domenica vi aspettiamo. Quest'anno la Leopolda sarà una stazione… radio. Diamo voce al merito. Chi ha voglia di mandarci un video sulla scorta di quello - bellissimo - di Stefano Accorsi, faccia pure». Il leader di Italia Viva interverrà sabato alle 18.30 dal palco, poi le conclusioni domenica mattina.

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