Napoli, dossier Tommasi: nella rete della camorra escort e veline

Sara Tommasi in una copertina di Max del 2007
Sara Tommasi in una copertina di Max del 2007
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 7 Febbraio 2011, 22:41 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 18:33
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NAPOLI - Due messaggi indirizzati al premier, una decina di telefonate che potrebbero avere un significato se inserite nelle indagini milanesi sulle inquiline dell’Olgettina. Ma anche tanti contatti in terra di «gomorra», sortite tra Napoli e Caserta, zone da sempre «attenzionate» dalla Dda partenopea a caccia di malaffare e latitanti storici. Eccola l’inchiesta napoletana che ruota attorno all’utenza cellulare della show girl Sara Tommasi, ma anche sui possibili contatti tra la ragazza immagine, un pregiudicato di Giugliano - tale Bartolo - a sua volta in buoni rapporti con Fabrizio Corona. Un’inchiesta, un’ipotesi investigativa concreta, tutta radicata tra Napoli e Caserta: si lavora per favoreggiamento della prostituzione, il sospetto è che attorno a boss e gregari della camorra siano ronzate bellezze di fama nazionale.



Ragazze diventate famose negli ultimi tempi, proprio grazie allo scandalo «Rubygate», che ha coinvolto da qualche mese il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ed è proprio il rapporto tra Sara Tommasi e il capo dell’esecutivo che salta all’occhio alla luce del materiale investigativo finora acquisito.

Nulla di compromettente, stando ad indiscrezioni finora emerse, ma due sms indirizzati dalla showgirl al premier, «short message» che confermerebbero solo l’esistenza di un rapporto di conoscenza tra i due. Il resto potrebbe essere valutato nel corso di una riunione tra i magistrati napoletani (l’aggiunto Sandro Pennasilico, i pm anticamorra Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Catello Maresca) in un summit milanese che indagano sulle notti del Rubygate.



Analisi sulle amicizie di Sara Tommasi, agli atti un’informativa della Mobile del primo dirigente Vittorio Pisani, ampia e articolata l’agenda di contatti della giovane donna (che respinge l’ipotesi di aver svolto prestazioni sessuali a pagamento): tra i contatti più assidui della showgirl ci sarebbero anche quelli con un ministro (telefonate ritenute prive di valore investigativo) e con l’europarlamentare Licia Ronzulli, a sua volta amica del presidente del Consiglio, tanto che nel 2009 ne aveva sostenuto la candidatura. Poi, incroci di conversazioni (in un giro di utenze intercettate ancora coperto da segreto), che porterebbero a Lele Mora e allo stesso Fabrizio Corona, il fotoreporter che proprio al Mattino ha posto l’attenzione sugli interessi della camorra nelle notti del premier. Ma cosa c’entra la camorra? Partiamo da un dato di fatto.



A Sara Tommasi si arriva indagando su un personaggio contiguo alla criminalità organizzata di Giugliano, a sua volta coinvolto nello spaccio di banconote false oltre che in un giro di relazioni d’alto bordo. In sintesi, l’uomo avrebbe procurato alla showgirl contatti anche nella zona di Napoli: per esempio, la starlette rivelazione dell’Isola dei famosi è stata domenica 30 gennaio in un albergo nella zona di Giugliano, a nord del capoluogo, sortita i cui contenuti restano al momento coperti da privacy. Ma il ruolo di Bartolo - il nome del presunto trafficante di banconote - non sarebbe l’unico punto di approdo per Sara Tommasi. Ironia della sorte, al nome della showgirl si arriva anche imboccando un altro percorso investigativo, quello che porta dritto alle donne frequentate da alcuni esponenti della camorra casalese. Anche qui materiale neutro, al momento nulla di penalmente rilevante, almeno a voler considerare le mosse di Sara Tommasi sul territorio casertano. Incroci «sensibili» comunque vengono captati tra la donna e due soggetti di Casal di Principe, a loro volta intercettati nell’ambito del colossale sforzo investigativo messo in gioco dallo Stato per la cattura del boss dei casalesi Michele Zagaria.



Indagini su «gomorra» che confermano lo stile di vita di personaggi legati al cartello vincente, gente capace di investire anche decine di migliaia di euro per un appuntamento di poche ore con la starlette di turno. Il «book» di gomorra che, a leggere quanto emerge dalle indagini milanesi, potrebbe avere facce e nomi in alcuni casi comuni all’ormai decantato mondo del bunga bunga milanese.
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