Quota 100, per gli statali prima uscita il 1° ottobre 2019

Quota 100, per gli Statali prima uscita il 1° ottobre 2019
Quota 100, per gli Statali prima uscita il 1° ottobre 2019
Mercoledì 12 Dicembre 2018, 19:35 - Ultimo agg. 14 Dicembre, 07:57
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Non ci saranno graduatorie per la Quota 100 con vantaggi per chi ha maturato requisiti più alti ma saranno introdotte clausole di garanzia per limitare la spesa nel caso di andamento della spesa superiore al previsto: con finestre di uscita che da tre mesi potrebbero raddoppiare a sei se la spesa corre più del previsto. Sembra questo il punto di caduta per la messa a punto della misura che con tutta probabilità sarà inserita in un emendamento alla manovra di bilancio. 

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Il governo stima una propensione all'utilizzo della misura dell'85% degli aventi diritto ma tecnici vicini al dossier assicurano che il tiraggio sarà più basso perché una parte consistente della platea è formata da dipendenti pubblici (circa 170.000) che avranno probabilmente un interesse più basso dei privati all'anticipo della pensione. Ecco in estrema sintesi le principali misure previdenziali contenute nella bozza:

QUOTA 100 SPERIMENTALE PER IL PERIODO 2019-21: I lavoratori privati potranno andare in pensione con almeno 62 anni di età e 38 di contributi dal primo aprile se si sono raggiunti i requisiti entro il 31 dicembre 2018. I lavoratori pubblici che hanno raggiunto i requisiti entro il 31 marzo 2019 potranno uscire dal lavoro entro il 1 ottobre in modo che sia garantita la continuità e il buon andamento dell'azione amministrativa. I pubblici che maturano i requisiti dopo il 1 aprile conseguiranno il diritto alla pensione dopo sei mesi.

DIVIETO CUMULO FINO ALL'ETÀ DI VECCHIAIA: la pensione con quota 100 non è cumulabile con il lavoro dipendente o autonomo se non nel limite di 5.000 euro annui da lavoro autonomo occasionale.

STOP AUMENTO ASPETTATIVA PER ANTICIPATE MA CON FINESTRE: le pensioni anticipate si potranno conseguire a qualsiasi età anche nel 2019 con 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini e 41 anni e 10 mesi se donne senza l'aumento di cinque mesi dell'aspettativa di vita che scatta l'anno prossimo per l'età di vecchiaia. Saranno previste per queste pensioni però le finestre trimestrali e quindi il vantaggio reale sarà di soli due mesi.

OPZIONE DONNA: l'anno prossimo potranno andare in pensione le donne con almeno 35 anni di contributi nate entro il 31 dicembre del 1959 se dipendenti e entro il 31 dicembre 1958 se autonome. A questo trattamento si applica la decorrenza mobile.

APE SOCIALE: la misura per gli over 63 in condizione di difficoltà con almeno 30 anni di contributi se disoccupati e 46 se impegnati in lavori gravosi è prorogata al 31 dicembre 2019.

LIMITE PENSIONE ANTICIPATA CONTRIBUTIVA: Si riduce a 2 volte il minimo l'accesso alla pensione anticipata nel sistema contributivo. Il limite per accedere in anticipo di tre anni alla pensione calcolata con il sistema contributivo scende da 2,8 volte il trattamento minimo al doppio del trattamento minimo.

PACE CONTRIBUTIVA: in via sperimentale per il 2019 e il 2020 si potranno riscattare i periodi non coperti da contribuzione per i quali non sussista obbligo contributivo.

Sarà possibile solo per chi è interamente nel sistema contributivo e quindi non ha anzianità contributiva precedente il 31 dicembre 1995. L'onere sarà detraibile dall'imposta lorda (non è ancora definito se sarà il 50% o il 65%).

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