Fico e la colf in nero, tensioni M5S: «Una manina interna»

Fico e la colf in nero, tensioni M5S: «Una manina interna»
di Francesco Lo Dico
Lunedì 30 Aprile 2018, 09:24
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La base mormora, i vertici tirano dritto. Sicuri che il caso della colf pagata in nero sollevato dalle Iene si sgonfierà come una bolla di sapone. «Massima fiducia in Roberto Fico», è lo stringato commento che arriva dall'inner circle di Luigi Di Maio. Ma Matteo Renzi definisce il caso «sicuramente grave». E aggiunge: «Non puoi dire io facevo beneficenza e lei si sdebitava. È giusto che Fico venga in Parlamento a chiarire». Nel giorno della messa in onda del servizio televisivo che mette nel mirino il presidente della Camera, qualche apprensione in verità c'è stata. Ma smaltita l'inquietudine mattutina corredata da un vorticoso giro di telefonate, il verdetto della war room pentastellata è arrivato pressoché unanime nel pomeriggio.

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«Se pure i due collaboratori domestici di cui parlano Le Iene non avessero un regolare contratto è stato il ragionamento a freddo condotto sulla base delle ampie anticipazioni dei media tutto ciò non è accaduto nella residenza di Roberto a Roma, ma nell'abitazione di Napoli della compagna. Se poi c'era uno scambio di favori tra lei e la sua amica, Fico poteva anche non saperne nulla: lui la sua colf personale la paga con regolare contratto». Meno serafici, ieri però alcuni militanti sono partiti lancia in resta. Spazientiti dall'ennesimo caso che fa vacillare per l'ennesima volta il totem della purezza piantato dal Movimento al centro del proscenio politico. Per comprendere il clima di insofferenza, basta dare un'occhiata alla pagina social di Roberto Fico. Dove l'ultimo post dedicato sabato alle vittime dell'amianto, diventa il pretesto per sfogare il malumore verso il presidente della Camera.
 
«Ma non eri quello che andava in autobus e a piedi per non gravare sulle spese statali?», lo incalza Gabriele. «Questa non è onestà, non è coerenza, non è virtù... È prendere x i fondelli», è l'affondo di Michela. E Mattia ci va giù molto duro: «Ho votato M5S dal 2012 sino alle ultime regionali siciliane del 2017. Francamente siete lo schifo dello schifo».

Più prudentemente, le pagine social campane del Movimento solitamente prodighe di ovazioni al presidente della Camera, tacciono. Nessuno si sbilancia, a testimonianza di un clima a metà tra l'attesa fiduciosa e il malcelato disagio. Della storia della colf che sarebbe stata pagata in nero 500 al mese, nessuna eco: si parla d'altro.

Il 25 aprile, quando le Iene lo avevano raggiunto a Roma nel mezzo del delicato mandato esplorativo, Roberto Fico aveva salutato gli inviati della trasmissione con un sorriso. Ma spente le telecamere, era poi montato su tutte le furie. «È stato un atto di sciacallaggio, tirano in mezzo la mia compagna per farmi del male. Non c'è limite al cinismo», è stato lo sfogo consegnato agli amici più intimi. Tanto che chi lo conosce bene avanza dei sospetti.

«È probabile che tra la sua compagna e l'amica ci fosse uno scambio di favori. Ma certo una cosa del genere potevano saperla pochi intimi. Ho la spiacevole sensazione che questo brutto dispetto venga da una manina interna».

Adirato per quello che considera un'indebita incursione nella sua vita privata, di cui è gelosissimo, il presidente della Camera tuttavia ha atteso la messa in onda del servizio delle Iene con grande serenità, sicuro di aver detto alle Iene la verità: «Non c'era nessun contratto, tra Yvonne e Imma c'era uno scambio di favori in amicizia». E la stessa serenità si respira anche nell'entourage di Fico.

«Il presidente ha risposto con grande disponibilità alle domande delle Iene anche se durante le consultazioni e in giorni complessi. Non ha nulla da aggiungere. La sua versione resta quella», fanno sapere i suoi collaboratori. Qualche interrogativo tuttavia resta. Perché la paga della colf è scesa da 700 euro a 500, e contestualmente un altro riconoscimento di 200 euro al mese è toccato per piccoli lavoretti all'altro presunto collaboratore al quale Fico ha detto di fare beneficenza?

Deputati e senatori vicini al leader ortodosso sono tuttavia concordi. «Non ho alcun dubbio sui suoi comportamenti», dice Luigi Gallo. «Sono certa del suo senso di giustizia ed eticità», commenta Paola Nugnes, mentre Doriana Sarli mette un mano sul fuoco sulla «trasparenza e l'umanità di Roberto». «È solo un po' di fanghetto. Poi si chiarirà tranquillamente», mette a verbale Carlo Sibilia.
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