Agenti uccisi a Trieste, lo strazio del papà di Pierluigi: «Siamo uomini dello Stato ma morire così è assurdo»

Agenti uccisi a Trieste, lo strazio del papà di Pierluigi: «Siamo uomini dello Stato ma morire così è assurdo»
di Gennaro Del Giudice
Lunedì 7 Ottobre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 10:23
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«Non possiamo perdonare quello che ha fatto». Rispondono così i genitori di Pierluigi Rotta, il poliziotto di origini puteolane ucciso insieme al collega Matteo Demenego, all'appello della madre dell'assassino, che attraverso i giornali ha fatto conoscere tutto il suo dolore. Troppo grande il dolore, troppo devastante la tragedia che ha travolto questa tranquilla famiglia dai valori forti. Vincenza, la mamma di Pierluigi, non riesce a darsi pace: «Non è possibile che mio figlio sia dovuto morire in una Questura. Mi diceva sempre che quella era la sua seconda casa» ripete in lacrime la donna che sembra volersela prendere con uno Stato che non è riuscito a proteggere quel figlio col quale si sentiva tutti i giorni, e a volte più volte al giorno.
 
«Aveva sempre con sé una piccola medaglia con l'immagine della sua adorata nonna», racconta, a sottolineare la grande unità della famiglia. Segni del dolore impressi anche sul volto di Pasquale, il papà ex poliziotto, che si lascia andare a uno sfogo, nonostante sia egli stesso a sottolineare i rischi che si corrono quando si indossa una divisa: «Noi siamo uomini dello Stato e a noi vengono chiesti anche questi sacrifici, ma morire così no, non è immaginabile», ha detto l'ex sovrintendente capo del commissariato di Pozzuoli al parroco di Varcaturo, don Rocco Barra, che ieri mattina li ha accolti di ritorno dal triste viaggio a Trieste.

Pasquale ha ricordato con orgoglio al sacerdote il gesto del figlio, che proprio insieme al collega ucciso con lui aveva salvato, qualche giorno fa, un quindicenne che voleva togliersi la vita: per questo un episodio il questore di Trieste ha annunciato che chiederà un encomio per i due giovani poliziotti, Per l'intera giornata di ieri nella villetta dei coniugi Rotta, all'interno del parco Artemide di Varcaturo, c'è stato un continuo viavai da parte di familiari, amici e conoscenti. «Gli siamo tutti vicini, la loro sofferenza è anche la nostra. Stamattina alle cinque e mezza quando sono tornati abbiamo sentito gridare la mamma, è stato straziante», racconta una vicina mentre apre il cancello del parco ad alcuni parenti.

I funerali di Stato si svolgeranno tra martedì pomeriggio e mercoledì mattina nella chiesa «Sacra Famiglia» di Lago Patria, dove sono già iniziati i preparativi: la data è subordinata ai tempi per l'autopsia e al dissequestro della salma. In mattinata il parroco, don Rocco Barra, incontrando la famiglia ha espresso il cordoglio di tutta la comunità della frazione di Giugliano a cui i Rotta si sono uniti da subito, nonostante le loro origini puteolane. La funzione religiosa, a cui parteciperanno le massime autorità dello Stato, sarà officiata dai vescovi di Pozzuoli e di Aversa. Per quella giornata anche nella città di Pozzuoli, dove Pierluigi è nato e cresciuto e dove insieme al padre ha prestato servizio presso il Commissariato, è stato indetto il lutto cittadino.

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