Covid, cosa fare in vacanza se ci si contagia? Tutte le domande e le risposte

Covid, cosa fare in vacanza se ci si contagia? Tutte le domande e le risposte
di Ettore Mautone
Lunedì 11 Luglio 2022, 08:42 - Ultimo agg. 12 Luglio, 16:36
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Contrarre il Covid a luglio - quando ci sta organizzando per le ferie (magari già prenotate da tempo), oppure trovarsi all'estero o in una regione diversa da quella di residenza, non sapendo dove trascorrere la quarantena, come curarsi e come avere un letto alternativo a quello dell'ospedale può diventare un grave problema. Ecco un vademecum.

Cosa fare se per il Covid non si può più partire?
Se ci si ammala prima di partire per le vacanze bisogna subito rivolgersi all'agenzia o al fornitore presso il quale si è prenotato. A fare fede è il codice civile: «La sopraggiunta impossibilità di usufruire della prestazione concordata e pagata, per motivi di necessità o forza maggiore, prevede il rimborso obbligatorio da parte del fornitore».

Il Covid è evidentemente invocabile come causa di forma maggiore. Più complesse la procedure per i viaggi prenotati on line. Le compagnie aeree sui siti istituzionali indicano l'iter per il rimborso del biglietto con bonifico bancario. Per hotel, alberghi e case vacanze molti propongono buoni da utilizzare in seguito per successive vacanze oppure trattengono una penale sul rimborso che, a rigor di legge, non sarebbero dovute. Il Codacons e altre associazioni di consumatori offrono assistenza e una valida guida.

E se si scopre di essere positivi all'estero?
Il portale Viaggiare Sicuri della Farnesina ricorda che l'emergenza sanitaria da Covid-19 nel mondo non è conclusa e che i Paesi di destinazione possono tuttora adottare misure restrittive. In caso di positività a Sars-Cov-2 bisogna subito segnalare la circostanza all'autorità sanitaria del Paese che ci ospita e verificare se il viaggio è coperto da un'assicurazione. Probabilmente il volo di ritorno dovrà essere posticipato e si potrà segnalare la circostanza alla compagnia oltre che iniziare una quarantena se prevista. Si potrà tornare a casa in ogni momento anche da positivi ma non con un volo di linea.

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Conviene stipulare un'assicurazione?
E bene stipulare sempre una polizza per malattia che consente di risparmiare tantissimo nel caso fosse necessario curarsi all'estero, anche indipendentemente dal Covid. In caso di sintomi gravi avrete infatti bisogno di assistenza medica. Dato l'aumento dei casi Covid in tutto il mondo, diverse compagnie assicurative offrono polizze che coprono eventuali spese in vacanza e alcuni pacchetti con un sovrapprezzo offrono tale copertura. Alcune assicurazioni di ordini professionali coprono con una franchigia le cure e i farmaci erogati nei Paesi esteri. In altri casi è previsto il prolungamento del soggiorno e il rimborso delle spese di vitto e alloggio.

Se si è in vacanza in Italia?
Chiunque risulti positivo a un tampone effettuato in farmacia o da un medico viene registrato nella piattaforma nazionale Covid con segnalazione all'autorità sanitaria del luogo di soggiorno. Non registrare la positività con tampone fai-da-te espone a gravi rischi il paziente e le persone che incontra di cui potrebbe essere chiamato a rispondere. All'interno dei confini nazionali vale la regola per cui il soggetto positivo è tenuto all'isolamento: 7 giorni per chi è vaccinato con dose booster e ha completato il ciclo vaccinale due dosi da non più di 120 giorni, 10 giorni gli altri. Il tampone di controllo avrà essere negativo.

Come funziona la quarantena?
Si resta sempre vincolati alle norme del Paese di soggiorno: in Gran Bretagna è decaduto ma che in presenza di sintomi è vietato viaggiare in aereo. In Francia l'isolamento, per chi ha ricevuto tre dosi di vaccino, è di 7 giorni come in Italia. Si può però interrompere dal quinto giorno in caso di tampone negativo. In Spagna non c'è alcun obbligo di isolamento per asintomatici che dovranno però indossare sempre la mascherina per 10 giorni ed evitare contatti con persone fragili o luoghi affollati.

Per il rientro al lavoro c'è lo smart working?
Sì, si può, a patto che l'azienda accetti questa soluzione per evitare di decimare la forza lavoro e se i sintomi sono lievi. Per ora vigono ancora le regole sull'isolamento per 7-10 giorni fino a tampone negativo. Il certificato di malattia va chiesto al medico e trasmesso al responsabile del personale per giustificare l'assenza. Quarta dose e vaccini: è possibile in regioni diverse da quelle di residenza? Si è possibile in farmacia e nei distretti delle Asl che lo registreranno sulla piattaforma nazionale. Le quarte dosi sono per ora ancora riservate agli ultra 80enni, ai fragili per determinare patologie dopo i 60 anni ovvero agli immunodepressi maggiorenni e di ogni età. A giorni è atteso il via libera di Aifa per tutti gli over 60 enni.

Cosa succede se ci si ammala prima di un esame?
Con l'aumentare dei contagi Covid lo scorso gennaio è tornata la possibilità, in via del tutto eccezionale, di esami e laurea svolti a distanza a dispetto della disposizione del decreto legge del 6 agosto 2021 che prevede attività didattiche e curriculari prioritariamente in presenza. Con la fine dello stato di emergenza non tutti gli Atenei si attengono alle stesse regole e c'è inoltre da rispettare il vincolo della quarantena. Questo corto circuito ha generato proteste degli studenti in molti Atenei italiani che puntano il dito sulla negazione del diritto allo studio.

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