Coronavirus e scuole chiuse, è caos a Napoli: lezioni on line in ritardo e famiglie impreparate

Coronavirus e scuole chiuse, è caos a Napoli: lezioni on line in ritardo e famiglie impreparate
di Mariagiovanna Capone
Domenica 8 Marzo 2020, 07:00
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Molte dispense e poche lezioni in diretta. La didattica a distanza promossa in gran parte delle scuole di Napoli è poca cosa rispetto a quei rari casi dove i docenti fanno lezione e interrogano confrontandosi con gli studenti attraverso il monitor. I motivi sono principalmente due: non tutte le famiglie hanno computer; non tutti i docenti sono pronti per le lezioni in video in diretta. Domani tutti gli istituti inizieranno le procedure per la didattica a distanza, tra cui i licei classici che hanno avuto più difficoltà nell'organizzarsi, mentre gli istituti tecnici grazie alla naturale dimestichezza con le tecnologie sono già partiti. Pronte anche le scuole primarie e secondarie di primo grado, ma sono tante le famiglie che si interrogano sulla qualità della didattica proposta, definita «insufficiente», che potrebbe limitare il processo culturale ed evolutivo dei propri figli.

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Domani squillerà la campanella virtuale in tutte le scuole di Napoli, pronte a fornire soprattutto lezioni, dispense e contenuti multimediali registrati agli studenti durante questa emergenza Coronavirus che sta cambiando il modo di fare didattica, evidenziando le difficoltà e soprattutto l'impreparazione degli istituti scolastici. Le secondarie di secondo grado si stanno organizzando meglio per la dimestichezza degli studenti a utilizzare tecnologie social e videochat (che però non sono tracciabili). Domani partono con la didattica a distanza anche i licei Sannazaro e Umberto I, tra gli ultimi a comunicare la modalità alla platea scolastica, mentre Genovesi, Mercalli e Mazzini erano già pronti il giorno dopo il Dpcm con piattaforma autorizzata e modalità di accesso, così come Itt Giordani-Striano, Righi e gli istituti tecnici.
 

Più complessa la situazione nelle scuole primarie e superiori di primo grado con famiglie preoccupate per la qualità della didattica offerta con queste modalità e per i problemi organizzativi: nelle famiglie più numerose i figli devono alternarsi al computer ma, in caso di estensione della sospensione della didattica in aula, non si sa come fare. «Per il momento mi organizzo con i tre figli» spiega un papà. «Per la figlia in prima media alla Minucci i compiti sono caricati su Argo (come sempre, ndr) e ci sono alcune lezioni online, ma già un paio di indirizzi erano sbagliati. Poi ho un figlio in quarta elementare alla Piscicelli con compiti trasmessi via Whatsapp e libri consegnati l'ultimo giorno di scuola, quando ancora non c'erano certezze sulla chiusura ma sono stati bravi ad averlo intuito; e infine un altro figlio in prima elementare con compiti caricati su Argo, ma in parallelo girano sempre via Whatsapp». Per il genitore «si è fatta la corsa alla dichiarazione trionfale sulla didattica online ma questa non è didattica online, perché manca la lezione in aule virtuali in diretta. Non so se ci sono i mezzi, ma in tal caso io con tre figli come dovrei fare avendo solo un computer? In ogni caso non sono preparati i docenti ma nemmeno le famiglie. Per ora quindi c'è la consueta trasmissione di compiti svolti per lo più su fotocopie. Altro problema è il controllo. «Non essendoci le classi virtuali, il tutto necessita della presenza di un adulto che segua i ragazzi, e con tre figli è davvero dura. Non è il mio caso, ma chi garantisce che gli esercizi svolti non siano stati fatti da altri?».

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Tranne rari casi, vengono usate soprattutto le piattaforme Argo (registro elettronico) sia con Scuola Nex che la più duttile DidUp e poi le chat di Google Suite, dalla più mirata ClassRoom (videolezione tracciabile) a Hangout Meet (non tracciabile). Tutti questi programmi sono utilizzabili sia su smartphone che su tablet, poiché non sempre le famiglie sono in possesso di un computer. Su Argo Scuolanext si caricano le lezioni e si ricevono gli esercizi svolti a casa, gli approfondimenti vengono fatti con DidUp tramite video registrati dei professori. In alcuni istituti comprensivi come Maiuri e Aldo Moro anche la piattaforma Edmodo, mentre alla Piscicelli hanno creato una pagina Facebook con video delle maestre per le classi di prima. 
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