Test di Medicina, il picco degli iscritti: «I ragazzi vogliono diventare dottori»

Test di Medicina, il picco degli iscritti: «I ragazzi vogliono diventare dottori»
Test di Medicina, il picco degli iscritti: «I ragazzi vogliono diventare dottori»
di Flaminia Savelli
Venerdì 13 Agosto 2021, 00:21 - Ultimo agg. 06:21
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La carica dei nuovi aspiranti medici è pronta a partire. Un boom degli studenti, freschi di diploma, che dal prossimo tre settembre eseguiranno il test di selezione. Sono state infatti 20 mila le richieste per i test d’ingresso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Chirurgia. Segnando il 10% in più rispetto allo scorso anno. «Uno degli effetti del Covid» commenta Antonio Magi, presidente dell’ordine dei Medici di Roma: «Ora però - sottolinea il presidente - ci aspettiamo anche un aumento per i posti da offrire ai futuri medici e in un momento delicatissimo per la Sanità del Lazio e del Pese».

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Durante le fasi più critiche della pandemia infatti, sono emerse le diverse criticità all’interno di ospedali e reparti.

Tra settembre e ottobre dello scorso anno, durante la seconda violenta ondata del Covid, l’allarme era scattato nei reparti delle terapie intensive. Dalle stime regionali, all’appello mancavano 176 dottori tra rianimatori e anestesisti. Tanto che per correre ai ripari, proprio la Regione aveva aperto un bando per reclutare medici in pensione. «Lo abbiamo fatto presente a più riprese - precisa il presidente Magi - le fila devono essere rafforzate ed è necessario quanto prima allargare il numero negli reparti in difficoltà». Pronti dunque ai test dal prossimo 3 settembre a La Sapienza mentre la corsa al Campus Biomedico è iniziata lo scorso 22 luglio. All’università di Tor Vergata invece si sono già svolte - il 15 luglio - le prove di simulazione. «Ora più che mai - conclude Magi - va riorganizzato il sistema e create opportunità di lavoro per i futuri medici. Il picco di iscrizioni ci conferma che il trend è positivo e dobbiamo cavalcare l’onda».

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Corsa alla pensione

Una questione spinosa -la carenza dei medici - emersa anche dopo il picco di richieste per i camici bianchi prossimi alla pensione. Lo scorso gennaio infatti ne sono arrivate oltre 600 con un incremento pari al 20%. Una fuga dai reparti, causata dal Covid: «Ci aspettavamo domande di pensionamento da parte delle classi 1949 e ‘50, ma sono fioccate anche quelle dal ‘52, ‘53, ‘54» aveva commentato sorpreso Pier Luigi Bartoletti, a capo della Fimmg di Roma e Lazio. Poi ci sono i medici di famiglia. Pure in questo caso, ci sono i numeri a scattare la fotografia: in 238 hanno lasciato la professione nel 2018, 288 nel 2019, 334 nel 2020, fino a raggiungere il picco massimo di 352 nel prossimo anno. Tutti per questioni anagrafiche. Ma a fronte dei camici bianchi pronti per la pensione, ogni anno si calcolano circa 70 nuovi medici di base che hanno terminato il tirocinio. Un gap da colmare anche in previsione delle contro misure studiate dalla Regione contro il Covid. Nei prossimi mesi infatti, quando gli hub verranno smantellati, i richiami per i vaccini verranno affidati proprio ai medici di famiglia. 

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