Incidente ad Acilia, auto sbanda e finisce nel fossato: morto Giangiuseppe Rosu. L'operaio Ama aveva ​65 anni

La vittima, prossima alla pensione, aveva finito il turno di notte

Incidente ad Acilia, auto sbanda e finisce nel fossato: operaio Ama muore a 65 anni
Incidente ad Acilia, auto sbanda e finisce nel fossato: operaio Ama muore a ​65 anni
di Moira Di Mario
Sabato 14 Ottobre 2023, 07:12 - Ultimo agg. 15 Ottobre, 12:28
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È uscito dalla sede Ama di Acilia e stava tornando a casa Giangiuseppe Rosu 65 anni, quando ha perso il controllo dell'auto finendo in un fosso dove ha perso la vita sul colpo. La vittima, prossima alla pensione, aveva finito il turno di notte. Un saluto ai colleghi prima di salire sulla sua Citroen C3 diretto verso l'abitazione ad Acilia.

LA RICOSTRUZIONE

Intorno alle 3 di ieri mattina l'uomo si è lasciato alle spalle via Ortolani, ha girato in via di Saponara, ma invece di sterzare il volante per proseguire sul rettilineo è andato dritto, precipitando dentro il fossato che delimita le case.

Quando sono arrivati i soccorsi, chiamati dai residenti svegliati di soprassalto dal boato dell'auto nel canale, Giangiuseppe Rosu era già morto. Le indagini per stabilire le cause della tragedia sono affidate alla polizia locale del gruppo Decimo Mare che hanno effettuato i rilievi. Due le ipotesi più accreditate. Quella del colpo di sonno che avrebbe distratto l'uomo alla guida dell'utilitaria, oppure un malore che non gli avrebbe consentito di evitare il fosso. Non è escluso, in questo caso, che la vittima non fosse più cosciente. Rosu, molto conosciuto in azienda dove lavorava da decenni, lascia la moglie e due figli, una femmina e un maschio. Ieri mattina, appena arrivata la notizia della tragedia, dalla sede Ama sono usciti i colleghi dell'uomo per raggiungere il luogo dell'incidente. Un via vai di residenti, amici e parenti straziante per una morte assurda. «Tutti i dipendenti e il Pd Ama si legge in una nota esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia per la scomparsa di un collega e un amico».

 

LE PROTESTE

Solo un anno fa nello stesso punto a perdere la vita in quel fossato era stato Gabriele Regini, appena 21 anni anche lui residente ad Acilia e anche lui precipitato nel fosso con la sua macchina. Intanto i cittadini della zona tornano a protestare per la pericolosità di quei canali che da anni chiedono vengano messi in sicurezza. «Siamo stanchi di soccorrere automobilisti e centauri che nel cuore della notte finiscono dentro i canali dicono gli abitanti della zona questo tratto di strada deve essere messo in sicurezza subito». A poche ore di distanza dalla tragedia, gli agenti locali del Decimo Mare sono dovuti intervenire anche in via dei Pescatori all'incrocio con via Canale della Lingua per un altro grave incidente. Intorno alle 8 di ieri mattina a scontrarsi per il mancato rispetto di uno Stop, una Fiat Doblò e una Jeep, ridotte a un ammasso di lamiere. Ad estrarre i feriti dagli abitacoli ci hanno pensato i vigili del fuoco di Ostia con un divaricatore e le cesoie. I conducenti sono stati poi affidati alle cure dei medici del 118. Caricati in ambulanza, sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale Giova Battista Grassi. Con loro anche un passeggero di una delle due vetture. Non sarebbero in pericolo di vita. Le due arterie sono state chiuse al traffico per consentire ai soccorritori di lavorare in sicurezza e alla polizia locale di effettuare i rilievi per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente. Appena rimossi i mezzi e ripulito l'asfalto dai detriti, la viabilità è ripresa normalmente. Una settimana, quella che sta per terminare, segnata da una lunga scia di sangue sulle strade di Ostia.

All'alba di lunedì 9 ottobre scorso un cittadino peruviano è stato falciato da un'auto pirata in via dei Romagnoli a Ostia Antica. Il giovane è stato trovato steso a terra al bordo strada da alcuni automobilisti che hanno chiamato i soccorsi. Dopo cinque giorni di indagini infruttuose la polizia del Decimo Mare ha lanciato un appello alla ricerca di testimoni che possano fornire informazioni utili per risalire all'auto che ha investito e ucciso la vittima e fuggire senza prestare soccorso.

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