Roma, rubano 400 chili di rame: nuovo colpo all'ex centro Alitalia. Quante vale il business illegale dell"oro rosso"

I predatori hanno fatto sparire persino centinaia di coperture di tombini e chiusini lungo le strade della Capitale

Roma, rubano 400 chili di rame: nuovo colpo all'ex centro Alitalia. Quante vale il business illegale dell"oro rosso"
di Alessia Marani
Sabato 5 Agosto 2023, 06:45 - Ultimo agg. 6 Agosto, 13:06
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I predoni dell'oro rosso sono tornati in azione. Nel mirino ancora una volta l'ex Centro direzionale Alitalia sulla collina della Magliana, una cattedrale nel deserto in disuso all'interno della quale nel 2019 scoppiò un disastroso rogo. Tre i raid nel giro di un mese. Qui due cittadini romeni di 32 e 39 anni, l'altra notte, avevano quasi finito di selezionare rame per quattrocento chili su dei carrelli di quelli in uso negli aeroporti. Con attenzione avevano già sfilato tutti i fili (quelli rimasti) che alimentavano il vecchio sistema di riscaldamento e poi avevano avuto cura di cercare e staccare numerose staffe di rame.

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LA SELEZIONE

Insomma, non erano stati tanto a perdere tempo su cavi che avrebbero dovuto ripulire della guaina intorno. Ma la loro operazione certosina è stata interrotta dal passaggio in via di Casal Somaini di una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri. I due stranieri sono stati colti sul fatto, un terzo complice è riuscito a dileguarsi nel nulla. I militari avevano notato i movimenti sospetti nella struttura. Alla loro vista anche i due uomini hanno tentato la fuga a piedi ma sono stati raggiunti e bloccati dopo un breve inseguimento. Quanto rinvenuto è stato sequestrato e affidato alla legale rappresentate della struttura che ha sporto denuncia-querela per i fatti accaduti.
Ma perché tanta solerzia nello scegliere i materiali da sottrarre? Il sospetto di chi indaga è che si tratti, stavolta, non di ladri casuali ma di autentici specialisti del settore. Con sé infatti avevano frullini e strumenti ad hoc per raccogliere rame "puro" ossia che non aveva bisogno di ulteriori lavorazioni (come per esempio, il togliere la guaina esterna). Sul mercato nero dei metalli, infatti, la materia pura viene retribuita dai ricettatori ai "predoni" per circa 9 euro al chilo, mentre il prezzo scende a 6-7 quando necessita di ulteriori operazioni. Paradossalmente il bottino dell'altra notte poteva essere potenzialmente più remunerativo per la banda dei settecento chili che alcuni rom stavano depredando sempre nell'ex casa Alitalia a fine luglio.
Ma quello dei furti di rame e ferro è un fenomeno che riguarda tutta la città. I predatori hanno fatto sparire persino centinaia di coperture di tombini e chiusini lungo le strade della Capitale, ma anche all'interno di parchi e giardini pubblici. Al Comune possono costare fino a 300 euro ciascuno, i predoni loro li "riciclano" per qualche decina di euro. Un'attività redditizia, però, se effettuata su larga scala.
I furti avvengono anche a danno dei cavi degli impianti dell'illuminazione stradale creando black-out improvvisi e, in passato, Trenitalia e Fs erano dovute intervenire per adottare accorgimenti particolari per prevenire e impedire raid sui cavi dell'alimentazione elettrica in grado di mandare in tilt per ore intere tratte ferroviarie. I raid sono stati più volte denunciati sulla Collatina, in via di Tor Bella Monaca, sulla Prenestina, a Corcolle e a Lunghezza. Dall'altra parte della città lungo la via Portuense e alla Magliana, ma anche nella zona di viale Marconi.

IL BUSINESS

I continui furti di rame sulla collinetta Alitalia erano stati più volte denunciati dai residenti.
Nel maxi incendio di quattro anni fa finirono in cenere parquet, scrivanie, moquette: tutto materiale che ha fatto da acceleratore e propellente. Sullo sfondo, la scarpata invasa dai rifiuti. Il tutto a pochi passi da via Candoni dove sorge un campo rom di cui, per molto tempo, la zona è stata considerata una sorta di «succursale». Rapine, droga, i furti e la raccolta del rame e del ferro: stando a indagini della Procura di Roma è su questo terreno che si gioca la pax tra le diverse bande criminali rom divise e unite, a seconda del business, in base alle diverse etnie e origine.

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