Stranieri che vengono, Auchan che va

Stranieri che vengono, Auchan che va
di Anna Trieste
Mercoledì 4 Aprile 2018, 17:52
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La vita dei napoletani è dura. Non fai in tempo a rallegrarti per la presenza degli stranieri al centro storico ché subito ti devi disperare per la fuga di quelli dalla periferia. Sì, perché per una specie di versione pasquale della teoria dei vasi comunicanti, in questi giorni, mentre migliaia di forestieri affollavano i vicoli e le stradine del centro antico, a Ponticelli, e precisamente a via Argine, altri stranieri, i francesi di Auchan, decidevano di vendere l'ipermercato e di scapparsene via di notte, un poco per non affrontare l'ira funesta dei lavoratori e un poco per mantenere viva questa loro tradizione di fuggirsene all'improvviso quando sono in difficoltà inaugurata qualche secolo fa - senza troppa fortuna va detto - da Luigi XVI e Maria Antonietta. Ora, è vero che è il capitalismo bellezza e che se gli affari non vanno si chiude e basta, ma si può mai comunicare ai lavoratori da un giorno all'altro che esattamente tra un mese, e dunque il Primo maggio, giorno della festa dei lavoratori, non avranno più un lavoro? Questo non è capitalismo, questa è cazzimma. Regione, Comune e governo facciano qualcosa. Perché va bene idolatrare gli stranieri che arricchiscono il centro storico ma fare finta di niente con quelli che impoveriscono la periferia no!
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