Cava de' Tirreni, levata di scudi per il sigaro Toscano

Scatta la mobilitazione contro la direttiva Ue

Cava de' Tirreni, levata di scudi per il sigaro Toscano
di Valentino Di Domenico
Mercoledì 9 Novembre 2022, 08:31 - Ultimo agg. 21:43
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La nuova direttiva europea sul tabacco che mette a rischio il futuro della Manifattura di Cava de' Tirreni desta preoccupazione in città. La revisione delle norme in vigore dal 2014 colpirebbe al cuore proprio le Manifatture Sigaro Toscano col divieto di produrre sigari aromatizzati. Anche la classe politica cittadina si sta mobilitando per evitare una nuova crisi occupazionale.

«Ho sentito più volte l'amministratore delegato di Mst, Stefano Mariotti, il quale mi ha rassicurato che non esiste alcun rischio immediato di chiusura dello stabilimento di via Atenolfi - spiega il sindaco Vincenzo Servalli - L'azienda sta lavorando a livello europeo, incontrando soprattutto i parlamentari italiani a Bruxelles, per spiegare loro la reale portata del fenomeno e per dare una giusta rappresentazione sul tipo di produzione che viene svolta con i sigari aromatizzati che copre un mercato di nicchia rappresentato da un pubblicato non proprio giovanissimo». Il primo cittadino ha invitato tutte le componenti interessate ad evitare allarmismi ingiustificati e strumentalizzazioni.

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«L'esame della nuova direttiva europea comincerà all'inizio del prossimo anno, c'è tempo per discutere sui contenuti del provvedimento.

In questo momento è necessario evitare allarmismi inutili. L'amministrazione - aggiunge Servalli - ben conscia della storia e della ricaduta occupazionale sul territorio della manifattura tabacchi sta seguendo la vicenda». Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Italo Cirielli.

«Purtroppo sembra di assistere all'ennesimo canto del cigno dell'economia metelliana. La Manifattura cavese, che è stata nel tempo una grande realtà produttiva nella storia cittadina, ora come non mai rischia seriamente di chiudere i battenti», ha dichiarato Cirielli. Critiche nei confronti delle istituzioni europee le segreterie cittadine di Rifondazione Comunista e del Partito Comunista. «L'Unione Europea non fa gli interessi dei lavoratori europei e quanto sta accadendo è la conferma. La Manifattura è uno degli ultimi stabilimenti attivi sul territorio che, da oltre 100 anni, fa parte della nostra realtà sociale, dando lavoro a tantissime famiglie cavesi. La scusa dei tecnocrati europei - si legge ancora nella nota congiunta - è quella secondo la quale c'è stato un aumento del 10% dei volumi di vendita di questi prodotti in più di cinque Stati membri e, nel complesso, nell'Ue, i prodotti del tabacco riscaldati hanno superato il 2,5% delle vendite totali di prodotti del tabacco: in realtà vi è un'operazione di riduzione della produzione nel nostro paese con una dismissione verso altri siti».
 

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