Cilento senza vie del mare:
«Così Salerno perde turisti»

Cilento senza vie del mare: «Così Salerno perde turisti»
di Barbara Cangiano
Lunedì 26 Luglio 2021, 08:26 - Ultimo agg. 20:09
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Ad agosto mancano pochissimi giorni. Eppure i collegamenti marittimi per il Cilento sono ancora fermi al palo. Un'anomalia, rispetto agli anni precedenti, legata alla procedura per l'assegnazione del servizio. Andata deserta la prima manifestazione di interesse che, per legge, non prevedeva un investimento pubblico, si attende ora il secondo appello, sostenuto da un investimento di quasi duecentomila euro da parte della Regione Campania, spiega il consigliere regionale Luca Cascone. Una data di inizio, non c'è. E contattare i centralini della Stazione marittima o di Alicost è al momento inutile, come sanno bene salernitani e turisti che già da un mese avrebbero voluto servirsi delle autostrade del mare per raggiungere San Marco, Acciaroli, Casal Velino, Pisciotta, Palinuro e Marina di Camerota. «È una debacle totale - tuona Antonio Ventre dell'associazione I mercanti del centro storico - Chi voleva fare base a Salerno per visitare il Cilento ha dovuto rinunciare. In questo modo anche la nostra città diventa meno appetibile. Una freccia in meno all'arco del turismo che si nutre di servizi».

Salvatore Conforti, titolare dell'omonimo b&b, è categorico: «Questo ritardo è fortemente penalizzante - dice - Ho avuto e continuo ad avere diversi clienti di nazionalità straniera, in particolare olandesi, che avevano pianificato il loro soggiorno a Salerno con una serie di tappe alla scoperta dei luoghi più belli del Cilento. Alla fine si sono dirottati altrove, perché non tutte le località sono facilmente raggiungibili con mezzi alternativi all'auto. Ed è un vero peccato». La pensa allo stesso modo anche Francesco Manzo del bed and breakfast Salerno Centro: «Un'occasione persa per promuovere il territorio.

Salerno è un punto di mobilità intermodale. Se abdica a questa vocazione, è davvero difficile immaginare una ripartenza per un settore che è ormai drammaticamente in crisi». A lamentarsi non sono solo i turisti e gli addetti ai lavori: «Mia moglie e i miei figli sono in vacanza ad Acciaroli - spiega Angelo Monaco - dove abbiamo preso una casa in affitto. Contavo di raggiungerli nel week end con le navi veloci, così come ho fatto lo scorso anno. Purtroppo invece, l'assenza di questo servizio, mi ha obbligato a dover macinare chilometri in macchina. E non è piacevole. Tra l'altro sono tantissimi i salernitani che ne hanno sempre approfittato per ritagliarsi uno o due giorni di relax ed è veramente assurdo che non ci sia ancora certezza delle date». A fargli eco è Rosalia Ruotolo: «Il mare del Cilento è impareggiabile, ma affrontare ore di traffico in auto è uno stress per chi lavora dal lunedì al venerdì. Gli autobus ci impiegano ore e non tutti i paesi sul mare godono di una stazione ferroviaria. Per tutti questi motivi penso che sarebbe saggio far partire il tutto già ad aprile». Per il sindaco di Pollica Stefano Pisani, i collegamenti via mare, «sono essenziali e stiamo seguendo la vicenda con grande attenzione, di concerto con la Regione Campania. Speriamo che qualcosa possa cambiare già a partire dalla prossima settimana».

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Molti operatori turistici del Cilento sono preoccupati, come conferma Pietro Cerullo, titolare del San Pietro e del Santa Caterina di Palinuro e dell'Odissea di Marina di Camerota: «Un'opportunità in meno è sempre una penalizzazione. Lo è per noi, che riuscivamo a garantire ai nostri ospiti un collegamento diretto per Capri, e lo è per chi se ne serviva per venire a trascorrere una giornata su queste coste. Credo che si debba ripensare l'intero sistema, ma soprattutto mi auguro che si possa finalmente arrivare a una programmazione strutturata, con date certe. Invece ogni anno siamo in presenza di un enigma e questa precarietà non fa bene a nessuno». Di restyling generale parla anche Felice Merola, presidente dell'associazione albergatori di Palinuro: «I trasporti via mare storicamente funzionano se vengono organizzati con anticipo, in modo da consentire anche a noi di rimodulare l'offerta». 

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