Covid, borgo fantasma in Campania: un abitante su otto è positivo, cluster al funerale

Covid, borgo fantasma in Campania: un abitante su otto è positivo, cluster al funerale
di Pasquale Sorrentino
Domenica 11 Aprile 2021, 22:59 - Ultimo agg. 12 Aprile, 18:46
3 Minuti di Lettura

Un anno fa, circa, un raduno di neocatecumenali in un albergo di Atena Lucana, diede il via al contagio nel Vallo di Diano, nella provincia di Salerno, con cinque comuni dichiarati zona rossa. Fu il primo vero boom di contagi al Covid nel sud Italia che provocò l’ira funesta anche del governatore Vincenzo de Luca. Tredici mesi dopo è un funerale a creare un focolaio sempre nel Vallo di Diano, stavolta in una frazione montana di Montesano sulla Marcellana, quella di Tardiano. Si tratta di un borgo di circa 800 anime arrampicato sui monti tra la Campania e la Basilicata a circa mille metri sul livello del mare. Una frazione isolata dal resto del comune (il municipio dista circa cinque chilometri), con le decine di abitazioni situate in una vallata tra le più alte della regione. Un funerale di un anziano, deceduto per cause naturali ha fatto sì che una persona su otto di Tardiano sia positiva o in quarantena e altre decine siano in attesa del tampone. Se in chiesa - secondo quanto emerso - l’assembramento è stato evitato in quanto è stato consentito un numero limitato di accesso alle esequie e sono state rispettate tutte le restrizioni anti Covid qualcosa non è andato per il verso giusto per quanto concerne le visite e le condoglianze alla famiglia. Occorre fare una premessa, non certo una giustificazione, per chiarire meglio il quadro: sono circa ottocento i residenti di Tardiano, sono tutti vicini di casa, si conoscono davvero tutti e soprattutto la maggior parte delle persone sono imparentate le une con le altre. La perdita di un caro è una ferita che si apre in seno a tutta la comunità. E quindi quando, poche settimane fa è, venuto a mancare un anziano di Tardiano, qualcuno non ha rispettato le restrizioni. 

Video



Quando il Covid entra in una piccola comunità ha gioco facile per poi viaggiare velocemente. In pochi giorni sono stati circa ottanta i positivi e decine i contatti diretti. Non solo, tra ieri e oggi sono attesi altri numerosi tamponi che potrebbero far elevare ancor di più il numero dei positivi e di chi, di conseguenza, dovrà restare in quarantena. Una situazione che è diventata sempre più seria, una frazione praticamente “congelata” e bisognosa di sostegno urgente. Per questo motivo il sindaco Giuseppe Rinaldi, uno dei più giovani della Campania, ha deciso di trasferire, per tutta la durata del focolaio, i propri uffici con quelli della Polizia locale tra i cittadini di Tardiano, in un locale pubblico che fungerà da base operativa e logistica, con intervento anche dei volontari della Protezione civile. La pandemia è arrivata prepotentemente tra le poche abitazioni che si trovano nella vallata. C’è paura e sconforto. Per fortuna il quadro clinico dei contagiati è abbastanza buono, anche in considerazione che molti di loro sono anziani. Praticamente l’intera frazione è chiusa in casa e necessita di attenzioni istituzionali, di protezione civile e di cure sanitarie. «Ho fatto questa scelta - ha spiegato il sindaco Giuseppe Rinaldi - sia per una più capillare e veloce assistenza materiale alle tante persone in quarantena e non solo, ma anche come segno simbolico di vicinanza, sostegno e attenzione per la parte della popolazione percentualmente più colpita. Questo vuole essere un segno di speranza e forza morale per quelle tante persone che stanno combattendo a Tardiano contro il Covid». Il sindaco Rinaldi e i suoi uomini e donne bussano porta a porta, chiedono direttamente, restando in strada, alle persone in quarantena se hanno bisogno di qualcosa, accompagna le ambulanze per effettuare i tamponi e se dovesse servire un intervento.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA