De Luca e Oren, abbraccio al Verdi:
«I teatri simboli del nostro Paese»

De Luca e Oren, abbraccio al Verdi: «I teatri simboli del nostro Paese»
Sabato 9 Marzo 2019, 14:45 - Ultimo agg. 14:57
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«Viviamo un tempo complicato e involgarito. Dieci, quindici anni di volgarità e stupidaggini, di gente che ha raccontato agli italiani che si può cambiare un Paese con i tweet. Non avremmo avuto la Tosca se Puccini avesse perso tempo con i tweet. Le cose belle, la musica, la cultura hanno bisogno di sacrificio. I fatti, la storia, si incaricheranno di dimostrare che i palloni gonfiati, prima o poi, si sgonfiano. Chi vi dice che non c'è bisogno di studio e sacrificio, ma il contrario, è un vostro nemico». Così, rivolto ai giovani, il governatore campano, Vincenzo De Luca, nel corso della presentazione della Stagione Lirica, Concertistica e di Balletto del Teatro Verdi, a Salerno.

«Questo, come tanti teatri del nostro Paese, è uno dei luoghi simbolo della cultura nazionale, dell'identità nazionale. Qui, in un teatro come il Verdi, comprendiamo cosa significa l'unità nazionale che dobbiamo difendere con i denti» ha poi aggiunto.
 

«Si alza il sipario - ha aggiunto - sulla nuova stagione del Teatro Municipale diretto dal maestro Daniel Oren. Anche per il 2019 il Verdi conferma la sua crescita culturale ed organizzativa grazie al contributo economico della Regione e ad un'oculata gestione amministrativa che permette di offrire spettacoli di grande qualità. Abbiamo la fortuna, oggi, di poter dare un sostegno finanziario alla città di Salerno. Cosa che in altri tempi non abbiamo avuto. Questo teatro è legato profondamente all'unità nazionale. L'Italia non sarebbe tale se non ci fossero luoghi come questi e opere liriche come queste. In questo teatro lavorano alcune centinaia di persone, almeno duecento. Lavora l'orchestra, il coro, le maestranze, i tecnici. Senza il teatro Vedi ci sarebbero duecento posti di lavoro in meno e verrebbe cancella una prospettiva concreta per i ragazzi dei conservatori e dei licei musicali che possono sognare e costruire il proprio futuro. Questo teatro è carico di significati e valori che non dobbiamo disperdere».
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