Cinepanettone, il centrodestra
attacca: «Spreco finanziarlo»

Cinepanettone, il centrodestra attacca: «Spreco finanziarlo»
di Giovanna Di Giorgio
Giovedì 9 Luglio 2015, 11:33
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In tutto, al film di Maurizio Casagrande e Maria Grazia Cucinotta, in uscita a novembre, sono andati 150mila euro di soldi pubblici da Salerno. 50mila sono stati finanziati alla Italian Dreams Factory di Roma dall’Autorità portuale, e il doppio, 100mila euro, dal Comune di Salerno. La delibera di giunta, relatore il sindaco Enzo Napoli, è stata approvata lo scorso 3 luglio e pubblicata ieri. Suscitando non poche polemiche da parte dell’opposizione. Mentre per l’amministrazione non si tratta che di cineturismo, una mera «operazione di marketing turistico-territoriale».

Una delibera fatta di sei pagine, quella approvata all’unanimità dei presenti (assenti i due neoeletti consiglieri regionali e Alfonso Buonaiuto), e di quattro allegati. Un lungo testo per spiegare che Babbo Natale non viene da Nord, da distribuire in 150 copie, «rappresenta una grande opportunità per la visibilità e la promozione turistica e commerciale della nostra città presso il grande pubblico cinematografico e televisivo, nazionale ed europeo, valorizzando e promuovendo le bellezze artistiche, architettoniche, urbanistiche e ambientali del territorio, in un periodo di grande fascinazione e richiamo per i turisti quale è quello delle luci d’artista». Insomma, «un’operazione di puro marketing», spiega Napoli, che costa anche meno rispetto alla pubblicità affidata ai mezzi tradizionali: «Per ottenere un’esposizione prolungata con messaggi pubblicitari su piattaforme televisive e per un arco temporale almeno pari al ciclo di vita a medio termine di un’opera cinematografica - si legge nella delibera - occorre prevedere un investimento di gran lunga superiore». E giù con i salati listini delle reti nazionali, da Rai a Mediaset, per tranta secondi di pubblicità. «Benvenuti al Sud a Castellabate, Basilicata coast to coast e La passione di Cristo per Matera sono solo alcuni esempi di queste forme di pubblicità territoriali - aggiunge Napoli - Senza dimenticare che il film ha già avuto ricadute economiche sulla città, nel periodo stesso in cui il film è stato girato, tra spese di maestranze, comparse alberghi e ristoranti».

Ma l’opposizione non ci sta. Il primo a scagliarsi contro l’operazione è Roberto Celano: «100mila euro di pubblico denaro sono serviti all’ex sindaco per promuovere la sua immagine in compagnia di Cucinotta e Casagrande, che, a quanto pare, hanno scelto Salerno per girare il film avendo riscontrato un’allegra disponibilità alla “propaganda” dell’immagine - attacca - Ecco perché il Comune è sull’orlo del dissesto e i salernitani pagano le tasse più alte d’Italia. Noi tutti paghiamo di continuo lo spot di uno solo». Tra l’altro, Celano aveva chiesto a marzo dei chiarimenti in merito. Invano: il consigliere non aveva avuto risposta. A rincarare la dose ci pensa Raffaele Adinolfi: «Babbo Natale viene da Salerno, questo dovrebbe essere il titolo del film. Tutti quelli a cui l’amministrazione ha fatto credere che Casagrande e Cucinotta avevano scelto Salerno perché bella, per le luci d’artista, si ricredano. Salerno è stata scelta perché qualcuno si era impegnato a pagare con i soldi pubblici dei salernitani. Lo avevano nascosto, lo avevano smentito. Altro che casa di vetro».
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