Battipaglia, nulla di fatto per la Fos: i potenziali acquirenti non sciolgono le riserve

Nessun passo avanti nell’incontro al Ministero delle imprese, è tensione tra i 300 lavoratori in cassa integrazione da ottobre

Una protesta dei lavoratori della Fos
Una protesta dei lavoratori della Fos
di Marco Di Bello
Martedì 26 Marzo 2024, 04:50
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L’incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tra i sindacati e i vertici della Prysmian, si è concluso in un niente di fatto. I potenziali acquirenti, che pure stanno intavolando un confronto tecnico, al momento non hanno ancora sciolto le proprie riserve sulla possibilità di acquisire la Fos, l’azienda produttrice di fibra ottica i cui lavoratori, da ottobre scorso, sono in cassa integrazione. Dopo l’incontro dei giorni scorsi presso la Prefettura di Salerno, dove la delegazione di lavoratori ha manifestato tutta la propria preoccupazione per la situazione sociale, i delegati provinciali, nazionali e le rappresentanze sindacali dei lavoratori sono nuovamente stati ricevuti dal Ministero. Proprio mentre si svolgeva la riunione dell’Ilva di Taranto, i referenti del Governo hanno dovuto ratificare nuovamente la cassa integrazione: «Purtroppo non ci sono novità - spiega Domenico Zottoli, tra i rappresentanti sindacali dei lavoratori - abbiamo ratificato la cassa integrazione».

Neanche sul fronte degli acquirenti, che, secondo quanto si apprende, stanno ancora valutando le potenzialità dell’impianto battipagliese: «Da quanto ci hanno spiegato, nei prossimi giorni ci saranno ulteriori approfondimenti di carattere tecnico - prosegue il lavoratore, nonché consigliere comunale battipagliese - poi aggiorneranno anche noi, ma è chiaro che la situazione resta molto tesa».

Alla finestra, con sempre maggiore insistenza, pare vi sia il cosiddetto compratore italiano. Al momento, di questa ipotesi si sa molto poco: si tratterebbe di un imprenditore del centro Italia, attivo anch’esso nella produzione di cavi per telecomunicazioni. Dall’altra parte del mondo, poi, il colosso statunitense della Corning. Anche questa è attiva nella produzione di cavi in fibra ottica, ma questa ipotesi - sebbene preferita dai lavoratori - appare più remota.

La valutazione, comunque, spetterà al Ministero, che dovrà vagliare i piani industriali proposti e capire se vi siano le condizioni per andare avanti. A preoccupare, però, è la tenuta psicologica dei lavoratori: l’approssimarsi delle festività pasquali e l’assenza di notizie certe sugli sviluppi, stanno mettendo a serio disagio i lavoratori, sempre più preoccupati per il loro futuro e quello delle loro famiglie. Per questo motivo, nei prossimi giorni, pare potrebbe esserci un nuovo presidio ad Arco Felice, dove la Prysmian ha un altro stabilimento produttivo. L’altra notizia positiva, poi, riguarda l’impegno da parte della multinazionale per un piano sociale: «Prysmian ci ha assicurato - hanno fatto sapere i sindacati - che presto sarà presentato un piano sociale per i lavoratori». Il tentativo di rendere meno traumatico, per quanto possibile, la fuoriuscita dal gruppo.

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