Figlio disabile, no al mantenimento,
i giudici: basta rendite parassitarie

Figlio disabile, no al mantenimento, i giudici: basta rendite parassitarie
di Viviana De Vita
Sabato 27 Aprile 2019, 06:50 - Ultimo agg. 07:04
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No all’assegno di mantenimento al figlio 35enne anche se non autosufficiente e afflitto da una parziale disabilità. È una sentenza della prima sezione civile del tribunale di Salerno a porre ancora una volta sotto i riflettori la spinosa questione che vede al centro le responsabilità genitoriali nei riguardi dei figli adulti e quindi in grado di provvedere economicamente a se stessi. 

A “reclamare” il diritto chiedendo un assegno di mantenimento pari a 600 euro, è stata la madre del “ragazzo” che pretendeva dall’ex marito, un facoltoso medico salernitano che già provvede al mantenimento dell’altro figlio quarantenne ma ancora studente universitario fuori sede, anche l’assegnazione della casa coniugale dove la stessa vive con il figlio parzialmente disabile a causa dei postumi di un grave incidente. Il collegio della prima sezione civile del tribunale di Salerno (presidente Giorgio Jachia, giudici a latere Guerino Iannicelli e Valentina Chiosi), ha invece revocato anche il precedente assegno di 400 euro che l’uomo, rappresentato nel procedimento dall’avvocato Francesco Anzalone, versava in favore del figlio stabilendo che «in sede divorzile concedere l’assegno di mantenimento ad un uomo di 35 anni, significherebbe costituire una rendita parassitaria e contro legge». Il figlio, inoltre, a parere del giudice, oltre ad aver «dimostrato capacità lavorative», avendo saltuariamente svolto attività presso un caseificio e un’azienda pubblicitaria, gode di rendite» essendo divenuto titolare di una somma pari a 95mila euro in forza di un decreto ingiuntivo emesso dal tribunale. 
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