Multiservizi, Melchionda condannato
da Corte Conti a pagare 100mila euro

Multiservizi, Melchionda condannato da Corte Conti a pagare 100mila euro
di Laura Naimoli
Venerdì 16 Aprile 2021, 06:10 - Ultimo agg. 10:32
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L’ex sindaco Martino Melchionda condannato dalla Corte dei conti per la ricapitalizzazione della Multiservizi: dovrà pagare 100mila euro. Si tratta di una sentenza tributaria che non ha alcuna valenza penale ma questo non la rende meno pesante da digerire. Insieme a Melchionda dovranno mettere mano al portafoglio anche i componenti del consiglio che, durante la sua amministrazione, approvò il bilancio di previsione del 2011 e il piano Industriale della Eboli Multiservizi Spa, di cui l’Ente era socio unico, redatto da Gerardo Metallo, docente dell’Università di Salerno.

I diciassette consiglieri che votarono il piano dovranno sborsare 12mila e novecento euro pro capite. Totalmente assolta, invece, la parte tecnica dai revisori, compreso Gelormini, all’epoca , segretario comunale.

Il piano di Metallo aveva due obiettivi: il primo, immediato, era impedire il licenziamento dei lavoratori, mettendo in difficoltà circa 40 famiglie; il secondo, rilanciare l’azienda e creare più posti di lavoro. Il metodo individuato era di effettuare una ricapitalizzazione, attraverso il conferimento del Parcheggio Multipiano, per consentire alla società di poter contrarre un mutuo con una banca e fare fronte ai suoi impegni debitori ed istituzionali. 


Il Piano, prevedeva anche l’aumento delle tariffe di parcheggio sia per le strade cittadine che per il Parcheggio Multipiano dell’ospedale. Le opposizioni dell’epoca bollarono l’operazione come un «carrozzone politico sulla strada delle elezioni amministrative». Il commento a questa sentenza non si è fatto attendere. «È un’ingiustizia – dichiara senza perifrasi Melchionda- un vero e proprio obbrobrio. Questa sentenza sostiene che il consiglio comunale nel 2011 ha ripianato una perdita senza prevedere il fallimento che avvenne quattro anni dopo quello stesso consiglio. Si procederà con il ricorso». Tra gli ex consiglieri che dovranno pagare la somma stabilita dal collegio dei magistrati della Corte dei conti, Maria Tonolo, in qualità di presidente, Marzia De Falco e Gabriele Pepe, e Luca Sgroia, possibile candidato sindaco alle prossime elezioni. «A scanso di equivoci – spiega Sgroia- è bene ricordare che questo è un giudizio tributario e nulla ha a che vedere con responsabilità di tipo penale. All’epoca dei fatti, questa delibera fu adottata perché c’era la necessità e l’urgenza di salvare circa 40 famiglie dalla perdita dell’unica fonte di lavoro. Fu una scelta politica assunta sulla base di un piano redatto dal professor Metallo, che doveva rilanciare e dare uno sbocco nuovo. Ci sono i margini per il ricorso e, in tal senso, ogni strada sarà percorsa».

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