Pagani, offese razziste in piazza:
la denuncia social della mamma

Pagani, offese razziste in piazza: la denuncia social della mamma
di Aldo Padovano
Sabato 28 Agosto 2021, 10:00
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Ragazzini presi di mira per il loro colore della pelle in piazza Sant'Alfonso. Grave episodio di razzismo ai danni di due ragazzini poco più che quattordicenni capitato giovedì sera nella centralissima piazza di Pagani. A denunciare il fatto sui social, e a breve anche alle forze dell'ordine, è stata Anna Tortora, assistente sociale paganese e madre di uno dei due ragazzini vittime di razzismo. «I miei figli non sono nuovi ad episodi di razzismo e discriminazione ma stavolta credo si sia passata la misura in quanto le offese, gli insulti e le minacce sono arrivate da una persona adulta alla presenza di altri adulti e forze dell'ordine si legge nella denuncia a mezzo social fatta dalla madre della ragazzina - Mia figlia è tornata a casa scioccata dal fatto che nessuno dei presenti, in cerchio a guardare la scena, è intervenuto in loro difesa. Nemmeno i vigili hanno li hanno difesi». Stando alla ricostruzione social, infatti, i due amichetti paganesi, un ragazzino di origini marocchine e una ragazzina di origini brasiliane, stavano giocando in piazza Sant'Alfonso come capita spesso nelle calde sere d'estate. Un uomo, con moglie e prole a seguito, si sarebbe rivolto in malo modo contro il ragazzino di origini marocchine attraverso pesanti affermazioni razziste tipo: «Sto marocchino di mer... Vattene al paese tuo. Sto nero di mer...». Alla reazione del ragazzino, lo stesso uomo avrebbe iniziato ad usare anche le mani. Una scena surreale, per lo più in un orario in cui la piazza si presenta solitamente piena di gente, contro cui nessuno dei presenti in piazza ha mosso un dito. Nell'indifferenza generale, un'altra ragazza, di origini brasiliane ma cresciuta a Pagani, si sarebbe scagliata contro l'uomo per difendere l'amichetto, con cui ha in comune anche il fatto di aver subito spesso atteggiamenti razzisti dovuti al colore della pelle. L'uomo, con espressioni violente e minacciose, ha cominciato ad inveire anche contro la ragazzina, con epiteti come: «Nera di mer..., put..., marocchina, mongoloide, ces...» e tutto un vasto repertorio di offese gratuite, razziste e violente.

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Tutto questo alla presenza di altri adulti e soprattutto di alcuni vigili urbani, che solo a quel punto sarebbero intervenuti. Un intervento servito più per riportare la calma che a placare le offese razziste subite dai due giovanissimi, stando a quanto denunciato sui social da parte della madre della ragazzina. «Mi chiedo quanto ancora i nostri figli italiani, neri, rumeni, albanesi, cinesi, marocchini, dovranno portarsi sulle spalle il peso dell'abominio umano chiamato razzismo ed il peso dell'indifferenza degli altri» ha concluso la signora Tortora, appellandosi alla sensibilità del sindaco Lello De Prisco.

Nel frattempo lo stesso primo cittadino si è detto disponibile ad approfondire la vicenda, anche in merito ad eventuali mancanze da parte dei caschi bianchi. 

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