Praiano, Casa L'Orto:
la dimora degli artisti

Praiano, Casa L'Orto: la dimora degli artisti
di Erminia Pellecchia
Domenica 12 Dicembre 2021, 22:00
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«Ti risvegli costantemente con questo contatto immediato e vivo con l’acqua che è una sorta di specchio; la montagna poi si getta giù con una violenza incredibile, quasi dovesse andare a fare l’amore con l’acqua. Il tempo è un tempo lento qui, vivere a Praiano vuole anche dire porsi con una certa attenzione e timidezza rispetto a questo posto. Significa metterti in ascolto con la consapevolezza che probabilmente non capirai niente di quello che stai guardando oppure inizierai pian piano a capirlo. Stare qui richiede immaginare a ricostruire una tua mappa e provare a sospendere la cartografia con cui sei abituato a leggere quello che ti sta attorno».

Cala La Gavitella, piccolo paradiso che appare dopo la fatica dei 413 gradini che lo separano da Praiano paese.

Vista sull'arcipelago de Li Galli e i faraglioni di Capri, il paesaggio è mozzafiato, Michele Bertolino si crogiola al pallido sole di una Costiera bersagliata da giorni dal maltempo ma resa ancora più fascinosa dalle atmosfere sturm und drang di un dipinto di Friedrich. Il curatore e ricercatore di Savigliano è, con Giulia Crispiani, scrittrice e artista di Ancona ma trapiantata a Roma, tra i primi ospiti di Casa L'Orto, la splendida villa acquistata da Sol LeWitt negli anni Settanta e quinta spettacolare dell'ambizioso progetto di residenza d'artista Marea Art Project, pensato da Imma Tralli e Roberto Pontecorvo in dialogo con Stefano Collicelli Cagol e la benedizione di Carol, vedova dell'artista statunitense scomparso nel 2007. Ciro Apicella, Mfa in regia all'American Film Institute, filma le impressioni dei primi eremiti per scelta nell'antico borgo di pescatori-contadini, un'oasi di pace e di bellezza.

«Sono cresciuta con un rapporto forte, stretto con il mare – è il messaggio in video di Giulia - Trovarmi di fronte lo stesso mare, ma con un punto di vista completamente diverso, un mare verticale che sovrasta tanto quanto le montagne, è stato spaesante. Questo svegliarsi con la vista del mare e il riflesso del sole, amplifica questo respiro. Praiano è un posto pieno di colori, c’è tutta un’abbondanza che viene dal paesaggio che rende questo respiro rigenerativo. È un’occasione per fermarmi e celebrare la lentezza».

«Il mare d'inverno, è un concetto che il pensiero non considera, è poco moderno...», cantava Loredana Bertè sui versi di Enrico Ruggeri musicati da Luigi Schiavone. Ed è una sfida alla società digitale che ci imprigiona nell'acquario del web, incapaci di cogliere e vivere il mondo reale, quella che lanciano la storica dell'arte di Matera e il suo compagno, cultural manager e cocreatore di Praiano NaturArte, progetto di rigenerazione urbana presentato anche all’Obama Foundation Summit di Chicago.

«Ci siamo conosciuti al Palais des Beaux-Arts-Bozar di Bruxelles – svela Imma - tra musica elettronica e statue immerse nella penombra delle sale museali. Dopo un periodo trascorso all’estero, siamo tornati in Italia e abbiamo deciso di dar vita a Marea, con l'incoraggiamento di Stefano, curatore della mostra Fuori durante la Quadriennale di Roma dello scorso anno e attualmente curator at large di By Art Matters a Hangzhou e dal prossimo 10 gennaio direttore del Centro Pecci di Prato. Ci siamo incontrati quando io e Roberto vivevamo a Madrid, senza di lui, che ha accettato di curare Marea, probabilmente la nostra idea di riportare in Costiera artisti ed intellettuali italiani e stranieri, di metterli in connessione con gli abitanti, di fare della Costiera spazio dinamico di ricerca e sperimentazione artistica contemporanea, sarebbe ancora in alto mare».

L'incanto di Praiano e la vicinanza di mete rinomate del turismo mondiale come Amalfi, Ravello e Positano sono un forte richiamo, però il clima rigido, la malinconia del paesaggio e la solitudine di luoghi in questi mesi semideserti potevano giocare a svantaggio. Invece, il bilancio di queste settimane è positivo. «C'è stata burrasca – confida Tralli – e siamo rimasti senza internet, impossibile dare vita al nostro blog Map; Giulia e Michele non si sono scoraggiati e hanno iniziato a redigere a penna il diario delle esperienze vissute e che vivranno fino a metà dicembre, credo che nascerà un libro». Essere Marea. Insieme. In modalità alternativa al turismo di consumo. Per scrivere il moderno storytelling di una terra proiettata sul mare e che dal mare ha respirato le culture altre del Mediterraneo.

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