«Un pilone nel salotto», l'Alta Velocità sacrifica casa e azienda di Sara

Il caso limite dell'agronoma

«Un pilone nel salotto», l'Alta Velocità sacrifica casa e azienda di Sara
di Margherita Siani
Giovedì 22 Dicembre 2022, 11:26
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Sara ha una casa ad Eboli, a Casarsa, vicino al quartiere di Pezza delle Monache che sarà smembrato per permettere la realizzazione della linea Alta velocità nel tratto Battipaglia-Romagnano al Monte. Vi si è trasferita da Sicignano degli Alburni, in un'area a confine con Palomonte, dove c'è l'azienda agricola e zootecnica della sua famiglia. La linea ferrata passerà sulla sua casa e nella sua azienda, un caso unico.

«Uno dei piloni dell'alta velocità sarà nel mio salotto - racconta Sara Chiola - mentre l'azienda su cui, con la mia famiglia, abbiamo investito tutto sarà interessata da un'area di cantiere con esproprio temporaneo». È uno degli esempi di ciò che accadrà. «Il dolore più grande - racconta l'agronoma che lavora alla Coldiretti di Potenza - è per l'azienda, non so cosa ne sarà». Nell'area della sua azienda, infatti, è prevista, tra le altre cose, la stazione di una trivella per le gallerie. La concretezza di uno dei quasi cento casi di abbattimenti previsti nel progetto, cozza con l'impianto di un'opera strategica. Costi alti anche per gli stessi Comuni, con Eboli che paga, in termini assoluti, più di tutti. Se il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha approvato il progetto, tuttavia, Eboli, insieme a Campagna, Contursi Terme e Sicignano degli Alburni, che hanno partecipato agli incontri nei giorni scorsi, a Roma, hanno espresso voto contrario.

«Abbiamo già prodotto un ricorso al Tar, evidenziando vizi procedurali e scelte immotivate - dice il sindaco Mario Conte - Impugneremo anche la decisione del Consiglio superiore dei lavori pubblici e continueremo a sostenere le nostre buone ragioni in ogni sede, sempre al fianco dei cittadini». Tuttavia, le amministrazioni, durante uno degli incontri a cui ha partecipato anche il ministro per le infrastrutture Matteo Salvini, hanno ottenuto alcuni risultati importanti: otterranno ristori sotto forma di progetti mentre i provati espropriati avranno delle indennità. «Se l'opera dovesse andare avanti - spiega l'assessore ebolitano Salvatore Marisei - siamo pronti a presentare al Ministero e alla Regione un progetto di rigenerazione e riqualificazione urbana. Riguarderà tutta la fascia di territorio che dall'area Pip si estende sino alla Casarsa». L'obiettivo è trovare soluzione alle interferenze con lo svincolo autostradale di San Giovanni per cui «programmeranno interventi di raccordo con l'ingresso cittadino, la lineaferrata Eboli-Potenza e l'attuale stazione ferroviaria, la viabilità dei quartieri Prato, Pezza delle Monache, Serracapilli, Pescara e Casarsa», in un'unica pianificazione da inserire nel Puc.
 

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