«La Spigolatrice di Sapri non si tocca,
no a censure sessiste sull'arte»

«La Spigolatrice di Sapri non si tocca, no a censure sessiste sull'arte»
di Petronilla Carillo
Martedì 28 Settembre 2021, 08:18 - Ultimo agg. 17:25
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«L'installazione della Spigolatrice non si tocca. A me piace e dico di no a chi mi ha chiesto di demolirla perché la cultura viene devastata soltanto nei Paesi che non sono democratici, non nel nostro». Il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, ammette di essere stato «travolto» dalle polemiche ma le respinge tutte, una ad una, al mittente. Senza mezzi termini. E, alla ex senatrice che lo critica, Manuela Repetti, risponde senza peli sulla lingua. Ovviamente le precisazioni sulle origini politiche di tutti i protagonisti della vicenda non mancano da parte sua. «L'opera - dice - è stata voluta dalla Fondazione Grande Lucania dell'ex senatore Cinquestelle Francesco Castiello e dal presidente dell'Ente Parco Cilento e Vallo di Diamo Tommaso Pellegrino, di Italia Viva come me. La ex senatrice che mi accusa di sessismo, invece, è stata eletta con Forza Italia, è la moglie di Sandro Bondi e ha votato favorevolmente per Berlusconi sul caso Ruby. Di cosa parliamo? Di sessismo?».

Sindaco, riavvolgiamo il nastro delle domande e facciamo un passo indietro. Dunque, a lei piace la scultura. Ma l'ha vista quando la stavano realizzando?
«No, ho visto qualche foto che mi ha mostrato il mio assessore Francesco Di Donato anche lui del Movimento Cinquestelle (e membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Grande Lucania, ndr)».

Quindi si è affidato al suo assessore e, per giunta, non l'ha neanche ancora vista dal vivo dal momento che è in malattia...
«Esattamente ma, appena potrò uscire sarà la prima cosa che farò: andare ad ammirarla».

Magari farà anche un selfie per mostrare il suo pieno sostegno all'opera...
«Nessun selfie ma una foto sì...».

Sindaco, lei sa quanto è costata l'opera?
«Precisamente no.

Ripeto, è un dono della Fondazione. Il Comune di Sapri ha solo dato il proprio patrocinio. Abbiamo sistemato l'area e pulito la zona. Appena tornerò al lavoro provvederò ad impiantare installazioni luminose perché di notte, l'effetto luci e alberi danno l'idea che la Spigolatrice sia all'interno di una stanza (la statua è costata 26mila euro, ndr)».

Ma lei ha conosciuto, in questo periodo, lo scultore che l'ha realizzata, Emanuele Stifano?
«No. Soltanto stamattina (ieri, ndr) mi sono procurato il suo numero di telefono e l'ho chiamato per offrirgli il mio sostegno e complimentarmi per la bella opera realizzata».

Come la vede nel suo immaginario, la Spigolatrice?
«Io non sono un artista, sono un commercialista e da quando sono sindaco ho anche abbandonato la professione. Proprio stamattina (ieri, ndr) ho sentito dire che ha lo sguardo da ammaliatrice... Sinceramente io tutte queste cose non le vedo. C'è la fantasia interpretativa degli artisti e l'occhio di chi ammira un'opera d'arte, ognuno ci vede ciò che ci vuole vedere. Guccini diceva che gli eroi sono tutti giovani e belli, a me sembra che Carlo Pisacane, quando nel 1857 fallì la spedizione a Sapri fosse anziano e provato».

Quindi niente sessismo...
«Assolutamente. In mia rappresentanza ho mandato l'assessore al Turismo che è una donna, preferendola al vicesindaco che è uomo. L'ho fatto perché ritengo che potesse essere meglio rappresentativa...Queste critiche mi ricordano quelle che vengono fatte in caso di violenza: il problema è come le donne si vestono, non chi fa loro del male».

E cosa le ha riferito il suo assessore donna?
«È rimasta molto contenta dell'iniziativa e anche lei rammaricata dalle critiche».

E i cittadini? Come hanno reagito?
«Il mio numero di cellulare lo hanno tutti, mi hanno chiamato e mi hanno espresso solidarietà. Vede, lo scorso anno la Fondazione Grande Lucania ha installato il Nocchiere a Palinuro. Non mi sembra che sia molto vestito... Però nessuno ha detto nulla».

Quindi, per concludere, lei cosa ci vede nella Spigolatrice?
«A me di questa statua piace la veduta di lato: una donna che si lascia alle spalle il mare per andare verso la campagna e all'improvviso si volta per guardare la missione e il vento le porta avanti i capelli e le smuove il vestito. Non dimentichiamo che era estate, il mese di giugno, e l'opera vista come la vedo io, rappresenta bene l'immagine del momento. Ma forse si dovrebbe pensare un po' di più ai reali problemi del nostro Paese Italia».
 

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