Lite e spari, ferito un 17enne rampollo di una famiglia criminale

L'ipotesi di una discussione e poi la pistola che ha fatto fuoco

Via Duomo
Via Duomo
di Angela Trocini
Lunedì 28 Agosto 2023, 07:52 - Ultimo agg. 13:02
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Un violento alterco, sulle cui cause stanno indagando gli agenti della Squadra Mobile di Salerno, ha provocato il ferimento di un 17enne, rampollo di una nota famiglia criminale salernitana. Per fortuna il colpo di pistola, esploso contro la giovanissima vittima, non ha provocato danni gravi nonostante abbia raggiunto l'emitorace destro: il proiettile è entrato ed uscito non danneggiando alcun organo vitale, tanto che il giovane ha raggiunto l'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona con mezzi propri, dove attualmente è ricoverato in osservazione, ma non corre pericolo di vita. Non è stato possibile stabilire il calibro in quanto non è stato trovato il bossolo, nonostante la zona sia stata a lungo perlustrata (e lo è ancora) dai poliziotti agli ordini del vicequestore Di Palma che stanno indagando su quanto accaduto.

L'episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica (dopo la mezzanotte) in via Duomo, nel centro storico di Salerno, e - da una prima ricostruzione - a mettere a segno l'agguato sarebbero state due persone che erano a bordo di uno scooter.

Dopo aver sparato, i due sono fuggiti facendo perdere al momento le tracce. Immediate sono scattate le indagini affidate dalla locale procura della Repubblica alla Mobile i cui agenti hanno già sentito il ragazzo vittima dell'agguato che, sembra, non abbia riferito particolari rilevanti.

Se così fosse, il litigio, che per fortuna non si è trasformato in tragedia, è probabile sia scaturito da qualche commento offensivo tra contendenti e che, forse, non si conoscono neanche. I motivi potrebbero essere i più disparati: dal commento inopportuno per una ragazza ad una prepotenza per qualsiasi altra cosa come, ad esempio, il mancato rispetto per una precedenza o per sedersi davanti a qualche locale. O, ancora, un'occhiataccia. Se, invece, il 17enne (noto alle forze di polizia per scaramucce di strada e qualche piccola rissa) ha preferito tacere la circostanza di non conoscere i due aggressori, le motivazioni potrebbero anche essere la spartizione di zone per un piccolo spaccio di droga.

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Del resto la zona in cui è avvenuta la sparatoria, in pieno centro storico, si presta bene a piccole attività di spaccio di sostanze stupefacenti specialmente tra i più giovani che numerosi affollano i tantissimi locali presenti. A quel punto la direzione delle indagini potrebbe cambiare notevolmente. C'è da dire che non è neanche escluso che il 17enne possa aver detto qualcosa di utile agli investigatori e che, giustamente, il tutto sia coperto dal segreto istruttorio per non compromettere l'attività investigativa che potrebbe avere risvolti positivi anche nei prossimi giorni. Di certo gli agenti della Mobile potrebbero aver già iniziato a visionare i filmati delle telecamere presenti nella zona: un'attività che potrebbe fornire elementi utili al prosieguo delle indagini, specialmente sull'identità dei due aggressori ma anche sulla presenza di altre persone al momento dell'agguato.

Non bisogna dimenticare le parentele «scomode» del minore: sia il nonno che il padre sono vecchie conoscenze delle forze dell'ordine e in passato sono anche finiti sotto processo per svariate ipotesi di reato, dalle estorsioni all'usura, al traffico di armi ad episodi intimidatori. Non è escluso, quindi, che il rampollo 17enne abbia intenzione di prendere in mano le redini di parte degli «affari» di famiglia o iniziarne di nuovi.
 

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