Se il mio corpo avesse un diario di bordo, i punti annotati del mio viaggio, nel favoloso mondo dei dolori interiori e esteriori, sarebbe una costellazione di incidenti più o meno dolorosi.
La mia nascita è avvenuta durante un terremoto, quando si dice che il tuo destino è già segnato. Il primo dolore che la mia mente ricorda, sono i tre punti sulla mia guancia destra, un morso del cane di mia madre, camminavo a gattoni e lui non era molto simpatico. Lo trovarono affogato nella piccola piscina della raccolta piovana che avevamo in giardino, anche il suo di destino evidentemente era segnato, ma se pensate che sono stata io, beh ero troppo piccola per commentare un “canicidio”.
La cicatrice più favolosa che ho è quella sul ciglio sinistro, altri 5 punti, sono finita a sei anni con un Riva Acquarama sugli scogli dell’isola del Garda: il Riva è una barca meravigliosa, peccato che il suo volante azzurro cielo è durissimo e questo l’ho vissuto da vicino avendo sbattuto la fronte proprio su quel volante, quella fu la prima volta che capii il dolore degli altri guardando mio padre piangere davanti alla mia maschera di sangue; la barca è affondata ma io ricordo solo il gelato grandissimo che mangiai uscita dal pronto soccorso. Con l’adolescenza è andata molto meglio: legamenti e menischi spappolati durante un’amichevole prima del campionato per una ginocchiata dell’avversaria e io che dopo dieci anni di agonismo di sci pensavo che la pallavolo fosse uno sport più tranquillo.
“Parto naturale asciutto” e ho detto tutto. Vorrei dilungarmi nel raccontare come ho trovato un dottore magico, ma diciamo che è successo, ho trovato un dottore che sa leggere le costellazioni dentro ognuno di noi e riesce a rimettermi in carreggiata. Mi fa il collaudo, esatto non saprei dirlo in altre parole, il nostro corpo ci parla si ricorda e io ho trovato un dottore che lo ascolta lo cura, lo rimette in asse. Non dimentichiamoci che tutto è connesso nel nostro corpo e le cicatrici i traumi non vanno dimenticati bensì accarezzati e ricordati e il nostro scheletro la nostra carne si riassesta beh, per la mente diciamo che quello è un altro viaggio per non parlare delle cicatrici del cuore. «I bambini mostrano le cicatrici come medaglie. Gli amanti le usano come segreti da svelare. Una cicatrice è ciò che avviene quando la parola si fa carne», diceva Leonard Cohen.
*attrice e regista
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