Igiene, cure e faccette dentali: i segreti di un bel sorriso

Le nuove tecniche consentono di intervenire su funzionalità ed estetica. Il dentista Giacomo Favero: «Per i pazienti è anche questione di autostima, i ragazzi oggi sono molto più consapevoli, chiedono di correggere i difetti»

Igiene, cure e faccette dentali: i segreti di un bel sorriso
di Graziella Melina
Giovedì 11 Aprile 2024, 06:50 - Ultimo agg. 07:38
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Chi ha una bocca sana e denti curati tende persino a sorridere di più.

Eppure non sempre gli italiani fanno prevenzione, né badano alla salute dentale, prima che sia troppo tardi. Secondo gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), infatti, soltanto il 28% si controlla regolarmente, mentre il 40% va dal dentista quando ha sintomi evidenti. Il costo medio pro capite stimato nel lungo termine è infatti di oltre 18 mila euro per la cura di carie o malattie parodontali, che sarebbero evitabili invece con visite di controllo regolari. 

«Spesso non badiamo al fatto che l’acidità che si forma all’interno della bocca, e la presenza di batteri, tendono a rovinare lo smalto dei denti – spiega l’odontoiatra e chirurgo orale Giacomo Favero – Senza contare che anche l’igiene orale non viene fatta in modo corretto».

Le tecnologie

Basterebbero dunque diagnosi precoci e cure tempestive per limitare i danni. Le nuove tecnologie, d’altronde, oggi permettono anche di intervenire in modo mirato e persino di correggere difetti che spesso limitano la voglia di sorridere. «Oltre a migliorare l’aspetto funzionale, che ha un impatto ovviamente sulla salute, oggi – rimarca Favero – riusciamo a intervenire anche dal punto di vita estetico. I pazienti ne fanno una questione di autostima: spesso ci raccontano di non sentirsi a proprio agio nelle relazioni interpersonali, di non riuscire a parlare in pubblico, oppure evitano di sorridere proprio a causa di denti non allineati oppure ingialliti. Molti poi presentano asimmetrie morfologiche non piacevoli, denti laterali a forma di cono, denti sfregiati. In tutti quei casi, con le faccette dentali possiamo ricreare l’anatomia di un dente ideale». 

Aumentano le richieste tra i giovani

Non a caso, le richieste stanno aumentando anche tra i giovani: proprio grazie ai selfie si rendono conto subito dell’importanza di un bel sorriso. «Se hanno denti gialli e storti, i ragazzi oggi sono molto più consapevoli, si informano e chiedono di poter correggere i difetti».

Sono aumentate le richieste già dai 25 anni in su. 

Attenzione, però, a volere un sorriso bello, senza prima preoccuparsi della salute dei denti. «Quando i pazienti ci chiedono di migliorare qualche difetto – sottolinea Favero – noi interveniamo solo dopo aver effettuato una diagnosi e curato eventuali carie, oppure dopo aver riallineato i denti, e magari dopo l’utilizzo di un apparecchio. Se un paziente soffre di bruxismo, valutiamo poi come risolvere anche questo problema. Alla fine, soltanto dopo aver completato tutte le cure dentali e nei tempi necessari, possiamo applicare le faccette feldspatiche oppure quelle in disilicato di litio. Le prime sono realizzate con una miscela di minerali e vetro, e sono in grado di mimetizzare la lucentezza dei denti naturali. Le faccette in disilicato di litio, invece, danno un effetto traslucido, mimano cioè la luce naturale dei denti». 

La durata delle faccette, in media 10 anni, dipende però dalle competenze del dentista, l’unico che può davvero consigliarle e decidere quando applicarle, per evitare quindi che non solo non resistano a lungo, ma che si debbano poi rimuovere e applicare di nuovo. Come sanno bene, del resto, molti dei circa 200mila italiani che ogni anno, pur di ottenere subito e a costi bassi una dentatura più bella, scelgono di andare nei paesi dell’est: l’ultimo report dell’Osservatorio Compass sul turismo odontoiatrico rivela infatti che purtroppo in 1 caso su 3, i pazienti al rientro sono costretti a rivolgersi d’urgenza ad un dentista italiano. 

La durata

«È necessario sempre rivolgersi ad un dentista che conosca le nuove tecniche, abbia le competenze necessarie e segua tutti i protocolli previsti per poter lavorare in sicurezza – raccomanda Favero – Si tratta di tecniche innovative che richiedono conoscenze specifiche sui materiali da utilizzare e su come personalizzare le cure. Se, per esempio, andiamo a cementare le faccette su un dente che non ha smalto, la connessione si riduce e quindi anche la durata.

È poi fondamentale in questo processo avvalersi di un tecnico ceramista che sappia garantire che le faccette dentali non solo migliorino l’aspetto estetico, ma anche rispecchino la naturale bellezza dei denti. Solo il dentista è in grado di consigliare il trattamento adeguato».

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