Lotta ai tumori, insieme all'Airc in prima linea per la ricerca

Con i fondi del 5 per mille la Fondazione sta finanziando otto programmi speciali per lo studio delle metastasi e oltre 360 progetti individuali

Una ricercatrice Airc (foto Giulio Lapone)
Una ricercatrice Airc (foto Giulio Lapone)
di Maria Rita Montebelli
Venerdì 19 Aprile 2024, 11:13
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Gli italiani possono diventare protagonisti della ricerca in campo oncologico, donando il 5 per mille. Lo dimostrano le iniziative della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, che con i fondi del 5 per mille sta finanziando otto programmi speciali per lo studio delle metastasi e oltre 360 progetti di ricerca individuali. Nel 2022 oltre un milione e mezzo di cittadini hanno destinato ad Airc quasi 70 milioni di euro con il 5 per mille. Grazie a questa scelta, la fondazione ha potuto sostenere, dopo un processo di selezione rigoroso e meritocratico, i progetti scientifici più meritevoli, con l’obiettivo di trovare soluzioni sempre più efficaci per curare, prevenire e diagnosticare precocemente il cancro in tutte le sue forme. I fondi del 5 per mille, che si aggiungono alle donazioni di 4,5 milioni di sostenitori continuativi, fanno di Fondazione Airc il primo polo privato di finanziamento della ricerca indipendente sul cancro in Italia. «La nostra filosofia – spiega il professor Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico di Fondazione Airc – è che per curare bisogna capire, ma per capire bisogna fare ricerca e per fare ricerca occorrono finanziamenti. E i progetti da noi supportati vengono selezionati in maniera estremamente rigorosa da un panel di 600 esperti, tutti stranieri, per evitare qualsiasi conflitto di interesse con il nostro Paese».

Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico di Fondazione Airc

Gli otto progetti sulle metastasi, attualmente sostenuti da Airc, sono portati avanti da oltre 80 gruppi di ricerca, che lavorano in tanti campi diversi. «La professoressa Maria Rescigno (Humanitas, Milano) – ricorda il professor Caligaris Cappio – si sta occupando del ruolo del microbiota intestinale nel favorire la comparsa di metastasi epatiche da tumori del colon, mentre il gruppo del professor Alberto Bardelli (Ifom, Milano) studia come si sviluppano e si diffondono le metastasi da tumori del colon retto, attraverso l’uso di nuove tecnologie (biopsia liquida, bioinformatica, intelligenza artificiale) per sviluppare sistemi innovativi per contrastarle. Il gruppo della professoressa Maria Chiara Bonini (San Raffaele, Milano) – prosegue il direttore scientifico di Airc – lavora invece allo sviluppo di nuovi prodotti terapeutici avanzati, basati sulle terapie geniche e cellulari, coinvolgenti il sistema immunitario, per il trattamento delle metastasi epatiche da tumori del colon retto e del pancreas. Mentre il gruppo del professor Stefano Piccolo (Università di Padova) studia le caratteristiche fisiche delle cellule metastatiche per capire come riescano a fuggire dal tumore primitivo, per andarsi a localizzare a distanza».

Tutti questi risultati hanno già potenziali (in alcuni casi anche reali) applicazioni cliniche al letto del malato.

«Sempre supportati dall’Airc – ricorda il professor Caligaris Cappio – anche gli studi del professor Alberto Mantovani (Humanitas, Milano) su come il sistema immunitario possa favorire o contrastare lo sviluppo di metastasi in diversi tipi di tumore, per cercare di ipotizzare dei nuovi trattamenti. Nel campo dell’oncoematologia abbiamo supportato il progetto del professor Robin Foà (Università La Sapienza, Roma) per il trattamento delle leucemie linfoblastiche acute senza chemioterapia, ma solo con farmaci biologici mirati; mentre il progetto del professor Alessandro Maria Vannucchi (Università di Firenze) verte sulla caratterizzazione delle neoplasie ematologiche mieloproliferative per affrontare con approccio di medicina personalizzata il trattamento dei singoli pazienti».

IL MESSAGGIO

La ricerca è vitale ed è parte integrante della cura, come dimostrano i numeri. Tra il 2010 e il 2020, gli italiani che hanno superato il cancro e sono vivi a più di 10 anni dalla diagnosi sono aumentati del 54%. Ma non ci si può accontentare di questi risultati perché le nuove diagnosi di tumore sono in aumento (395mila lo scorso anno, 208mila tra gli uomini e 187mila nelle donne). Oltre al grande impegno nella ricerca, Airc fa cultura sulla salute e sulla prevenzione presso le scuole, nelle aziende e nelle piazze, anche avvicinando i cittadini ai ricercatori. Far uscire i ricercatori dalle torri d’avorio dei laboratori high tech per farli incontrare con la gente comune, con le loro domande e le tante speranze riposte in una cura per il cancro, è lo scopo del nuovo road show appena partito. Dopo l’incontro di Torino che si è tenuto il 13 aprile,venerdì 19 e sabato 20 aprile sarà la volta di Napoli: l’appuntamento è in piazza degli Artisti a partire dalle 10. Seguiranno gli appuntamenti di Padova (24-25 maggio), Arezzo (7-8 giugno) e Bergamo (metà settembre).

COME PARTECIPARE

Si può destinare il 5 per mille alla ricerca sul cancro finanziata da Airc, in modo gratuito, con la dichiarazione dei redditi, indicando nella sezione relativa al Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università, il codice fiscale di Airc (80051890152). Ulteriori info: programmi5permille.airc.it/come-donare.

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