PolliAction, progetto per salvare api e alimentazione: obiettivo creare delle infrastrutture verdi per restituire habitat

PolliAction, progetto per salvare api e alimentazione: obiettivo creare delle infrastrutture verdi per restituire habitat
PolliAction, progetto per salvare api e alimentazione: obiettivo creare delle infrastrutture verdi per restituire habitat
Giovedì 7 Ottobre 2021, 15:54 - Ultimo agg. 8 Ottobre, 11:17
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L'unico modo per fronteggiare l'emergenza del rischio estinzione degli impollinatori è offrire agli animali habitat appropriati. Trasportando il polline, gli insetti impollinatori consentono la riproduzione dell'80% delle piante. Secondo piattaforma intergovernativa su biodiversità e servizi ecosistemici (Ipbes), oltre il 40% degli insetti impollinatori, principalmente api e farfalle, è a rischio estinzione a causa del degrado ambientale e della scomparsa del loro habitat più importante. Una crisi che mette a rischio biodiversità, ecosistemi e sicurezza alimentare umana. Per scongiurarla, è necessario offrire ad api e farfalle l'habitat che non trovano più: i prati fioriti. Ed è l'obiettivo di un progetto europeo coordinato dall'Università Cà Foscari Venezia. Il progetto PollinAction punta a realizzare, con partner attivi in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Aragona, vere e proprie infrastrutture verdi. Una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Per aumentare le fioriture campestri saranno convertiti 200mila metri quadrati di seminativi in prati fioriti, migliorati 2,6 milioni di metri quadri di praterie esistenti, realizzati corridoi ecologici su 30 chilometri di strade, oltre a 3,5 km di siepi campestri. Il Centro di Montecchio di Veneto Agricoltura e il Vivaio regionale in Friuli-Venezia Giulia produrranno 385mila piantine in totale, tra erbe ed arbusti, e 150 chilogrammi di sementi di fiori selvatici.

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Il declino degli impollinatori è influenzato da diversi fattori come aumento dei prodotti chimici, parassiti e malattie, tuttavia la ricerca è abbastanza concorde nell'indicare il degrado ambientale e la perdita di habitat naturali e semi-naturali come la principale minaccia. Gli insetti in questi habitat trovano polline, nettare, siti di nidificazione e svernamento. Quindi è l'azione umana al momento il problema principale: consumo di suolo, urbanizzazione e intensificazione dell'agricoltura.

La perdita degli insetti produrrà a cascata la scomparsa delle piante selvatiche (estinzione a cascata, o estinzione secondaria) con ripercussioni sul funzionamento degli ecosistemi naturali. Anche la produzione agricola ne risentirà, minacciando così la sicurezza alimentare per gli esseri umani e la fauna selvatica, nonché la stabilità economica. Le soluzioni proposte seguono un approccio innovativo. Il progetto realizzerà infrastrutture 'verdì ispirate e sostenute dalla natura. Si tratta quindi di opere sostenibili e a vantaggio della resilienza dei territori coinvolti, tra cui 6 comuni che hanno messo a disposizione aree, 11 aziende agricole, due apicoltori in Spagna, sei aree ad agricoltura estensiva in Friuli-Venezia Giulia ed il Passante di Mestre.

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