Cosa dice lo studio Destiny sul trastuzumab deruxtecan
Lo dimostrano i dati dello studio di fase 3 Destiny-Breast06 su 866 pazienti, presentato in sessione plenaria al congresso da Giuseppe Curigliano, membro del direttivo nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e direttore della Divisione nuovi farmaci e terapie innovative dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo). Il farmaco (trastuzumab deruxtecan) appartiene alla categoria degli anticorpi farmaco-coniugati, è cioè costituito da un anticorpo diretto contro il recettore Her2, espresso sulle cellule tumorali, e da un potentissimo chemioterapico legato a questo anticorpo. Si tratta, afferma Curigliano, di «una sorta di chemioterapia smart'. Ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza delle pazienti ed ha reso possibile evitare la successiva chemioterapia dopo la terapia anti ormonale. Nel tumore della mammella metastatico positivo per i recettori ormonali, spiega Curigliano, «dopo la terapia endocrina nelle fasi iniziali, lo standard di cura è la chemioterapia, che però è associata a benefici limitati.