All’appello non mancano solo i professori. Nelle scuole romane pure l’elenco degli amministrativi non è al completo. Il risultato? Per tamponare l’emergenza, i dirigenti hanno spostato i collaboratori scolastici negli uffici amministrativi. «Una soluzione di emergenza, in attesa che si risolva il pasticcio delle graduatorie» spiega Mario Rusconi, presidente di Assopresidi. Come per le nomine degli insegnanti, a mandare in tilt il piano delle chiamate è stato il sistema attivato dal Ministero dell’Istruzione la scorsa estate. Gli errori, come hanno segnalato gli istituti scolastici, sono nell’algoritmo attivato sulle liste non aggiornate. Dunque il copione continua a ripetersi: «Al momento - precisa il presidente Rusconi - sono 200 gli amministrativi che mancano. Abbiamo quindi spostato tutto il personale a disposizione in attesa che si risolva, definitivamente, il problema delle assegnazioni che quest’anno ha riguardato l’intero sistema». La questione è stata sollevata già a settembre. Quando, a una manciata dalla riaperture delle scuole (15 settembre) i dirigenti scolastici hanno allertato gli uffici scolastici perché la lista dei prof era incompleta. Lo stesso quella dei supplenti e quindi quella del personale amministrativo. Dopo una prima verifica era infatti emerso che le liste non erano state aggiornate e così il sistena è andato in tilt.
LE CATTEDRE VUOTE
Secondo quanto rilevato dall’Assopresidi, la scorsa settimana erano ancora 800 le cattedre vuote negli istituti. Pari al 30% delle scuole romane: una situazione che si allarga a mappa di leopardo in tutti i quadranti della Capitale. Stando all’ultima mappatura stilata dall’Anp del Lazio - ma l’associazione ammette che la ricognizione è parziale - all’istituto comprensivo Villaggio Prenestino mancano tra primaria e scuola per l’infanzia 15 posti per il sostegno e 5 per cattedre ordinarie.