Fausto Leali a Sorrento: cena e show nel ristorante museo dedicato a Caruso

Fausto Leali a Sorrento: cena e show nel ristorante museo dedicato a Caruso
di Ciriaco M. Viggiano
Sabato 5 Gennaio 2019, 18:27
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SORRENTO - Ha incantato il pubblico sorrentino intonando un pezzo in napoletano e allietato gli ospiti di uno dei più importanti appuntamenti culinari e musicali organizzati in Campania. E, ovviamente, non ha perso l'occasione di gustare le specialità della cucina locale in quello che, oltre a essere un tempio della gastronomia sorrentina, resta il più grande museo al mondo dedicato al tenore Enrico Caruso per numero di cimeli conservati. Fausto Leali è stato l'ospite speciale della 18esima edizione delle Serate Gastronomiche Culturali Carusiane, kermesse ospitata nel ristorante-museo Caruso e promossa dal patron Paolo Esposito insieme allo storico Guido D'Onofrio.

Il cantautore bresciano non ha resistito alla tentazione di esibirsi davanti al pubblico sorrentino in un locale dove sono conservati grammofoni, dischi, fotografie, locandine, lettere, ritagli di giornale, assegni, caricature e documenti inediti riguardanti il grande tenore Enrico Caruso. E, con la vocalità inconfondibile che gli è valsa l'appellativo di «negro bianco», ha intonato qualche pezzo in napoletano. Qualche esempio? «Malafemmena», il capolavoro scritto nel 1951 da Totò e diventato uno dei simboli della canzone partenopea nel mondo. Poi è stata la volta di alcuni dei suoi personali successi, con i quali Leali ha allietato gli ospiti della Serata. Prima, ovviamente, delle foto di rito con lo staff del ristorante-museo, a cominciare dai musicisti Antonio Moccia e Carmela Persico.

Tanti gli artisti che hanno ricordato Caruso, il cui nome è indissolubilmente legato a Sorrento. Nel corso della Serata è stato proiettato un dvd, realizzato da Guido D'Onofrio, contenente rarissimi filmati d'epoca di Caruso in America e a Sorrento, durante la sua permanenza nell'estate del 1921 presso l’Excelsior Vittoria dove persino una suite porta il suo nome. D’Onofrio, che col figlio del tenore Enrico jr. ha collaborato alla stesura della biografia paterna «Enrico Caruso my father and my family» pubblicata nel 1990 negli Stati Uniti, è l'unica persona al mondo autorizzata ad accedere alla Cappella Caruso del Cimitero del Pianto di Napoli: una facoltà concessagli dallo stesso Enrico jr. rispetto che ha voluto derogare a un precedente divieto disposto all'indomani della profanazione da parte di ignoti avvenuta nel 1978. Nel corso della Serata non sono mancate le pietanze care al tenore: frutti di mare, scampi, rucola e pomodorini del piennolo, taratufi e carciofi, pesce rombo all'acqua pazza e delizia al limone.
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