Stefano, un matematico nella redazione di Lercio: «La mia satira non fa calcoli»

Stefano, un matematico nella redazione di Lercio: «La mia satira non fa calcoli»
di Maria Pirro
Venerdì 25 Gennaio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 26 Gennaio, 19:42
4 Minuti di Lettura
L'annuncio del ministero delle semplificazioni, «Aboliremo il congiuntivo», è il più fulminante pubblicato su Lercio e firmato di Stefano Pisani, napoletano di piazza Carlo III, tra i 24 componenti della redazione satirica disseminata in tutta Italia. Un titolo, incoronato all'ultimo Festival della rete e ideato invece dal suo collega Vittorio Lattanzi, afferma: «Rimini, la Isoardi va troppo al largo col pedalò e Salvini le nega i soccorsi». E altre due opere sul podio quest'anno, sempre del 43enne partenopeo, avvisano: «Rapinatore gli spara con pistola a salve: muore commesso di farmacia omeopatica»; «Fai un'espressione smarrita, ma lui non sa che significa: attore supera provino al primo colpo». Sipario.

Sipario, perché non si tratta di fake news e l'operazione non rimanda nemmeno al new journalism, ma alle fictional news, ovvero a un modo di guardare, descrivere e quindi raccontare (e stare) al mondo. Le premesse sono vere, la battuta corrosiva, il pensiero laterale: arrabbiato per inclinazione e, quando efficace, sorprendente. Quasi visionario, al punto da raccogliere 1,3 milioni di followers su Facebook, oltre 10mila mi piace per ogni post, citazioni di Fiorello e Propaganda live, e stampare tre libri, l'ultimo con testi inediti presentato il 7 dicembre a Napoli. «Questo linguaggio illumina le contraddizioni della vita, ma non è detto che sia compreso. Anzi, bisogna evitarlo nel quotidiano, e guai a toccare il ministro dell'interno e anche i Cinque Stelle che si scatena di tutto», avverte Pisani che, al contrario, non manca di utilizzare lo stesso codice irriverente con i politici, e con se stesso, presentandosi. «Adoro i gatti, amo viaggiare, voglio la pace nel mondo, votate per me: numero 23». Scherzi a parte, Pisani è laureato in matematica, fa il divulgatore scientifico sul web, con il ricercatore del Cnr Roberto Natalini, giornalista pubblicista, già nel 2007 vincitore del premio Troisi, insegnante abilitato nonché supplente in fuga dalla scuola ma, soprattutto, da dieci anni autore televisivo a tempo (quasi) pieno. Al lavoro con Serena Dandini, Pif, Sabina Guzzanti, Rosalia Porcaro, Saverio Raimondo. E, presto, nel curriculum: cuoco raffinato, già esperto di cucina messicana, ballerino di tip tap e di salsa cubana.

Un passo indietro. «La nostra avventura umoristica risale al 2009: è iniziata con la palestra di Daniele Luttazzi, inviando contribuiti in qualità di lettori, firmati sul web, poi raccolti in un libro per i tipi Feltrinelli. Chiusa quest'esperienza, è stato possibile ritrovarci, digitando i nostri nomi su Facebook, quindi creare insieme uno spazio autonomo chiamato acido lattico e, nell'ottobre 2012, aderire a Lercio, lo sporco che fa notizia, il blog personale di Michele Incollu diventato collettivo con quaranta identità». La popolarità arriva nel giro di un anno, a gennaio 2013, quando la redazione segnala nell'etere: «Errore nel sistema operativo, Radio Maria passa i Megadeth». Sì, il messaggio viene scambiato per vero. E, ancora adesso, resta il dubbio amletico: è Lercio o non lo è?

«Di fondo, c'è un'intolleranza alle ingiustizie. Ma, nel testo, deve esserci un giusto gradiente di indignazione sociale», spiega Pisani che, tra i modelli dei suoi componimenti, oltre a Luttazzi, cita Paolo Villaggio, Giobbe Covatta, Achille Campanile, Shalom Auslander ed Ennio Flaiano, ma anche «una sensibilità, quella per la satira, coltivata da ragazzo, leggendo e registrando i programmi cult televisivi. Su tutto questo, si innestano le esperienze simili proposte all'estero». Il risultato finale è un tg parallelo su temi come la politica, il sesso, la morte e la religione, un format che prende di mira il cattivo giornalismo e a volte rilancia. «Napoli, ospedale si giustifica: Le formiche sui pazienti fanno parte della pet therapy», l'interpretazione di Luca Bartolino. «Scienza: scoperto l'enzima che trasforma un caffè tra amici in un album di quaranta foto su Facebook», scrive Alfonso Biondi. Quest'ultima battuta è contenuta nel primo libro su Lercio stampato con Rizzoli, mentre il più recente ha la prefazione di Covatta e la copertina e i disegni di Sara Pichelli, illustratrice di Ultimate Spider-Man da due lustri dipendente della Marvel Comics grazie a un concorso per giovani talenti. Al centro, non l'attualità, ma la storia, dalla «Età del ferro: registrato il primo morto per tetano» alla «Magna Grecia. Corse, la tartaruga che ha battuto Achille squalificata per doping».



In Campania, aggiunge orgoglioso Pisani, la formazione di autori è più numerosa, con Patrizio Smiraglia, laureando in giurisprudenza, Davide Paolino, edicolante (nella foto ai lati), Mattia Pappalardo, consulente marketing, e l'unica donna del gruppo, Rosaria Greco, insegnante in trasferta. «Prendiamo insieme tutte le decisioni: ogni giorno inseriamo un articolo lungo e due titoli tipo ultim'ora e il sabato apriamo il sito ai migliori contributi esterni, raccolti nell'angolo del lettore». Fin qui il mondo virtuale per ritornare a quello reale. «Un giorno, ho dimenticato l'auto. Un altro, il trolley alla stazione...». Ah, ma non è Lercio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA