Suicide Squad - Missione Suicida, la sorpresa è John Cena Peacemaker a metà

Suicide Squad - Missione Suicida, la sorpresa è John Cena Peacemaker a metà
di Matteo Ghidoni
Giovedì 1 Luglio 2021, 22:35
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ATLANTA - Nel corso degli anni, i film di guerra epici sono stati diversi. Il filo conduttore fra questi è spesso stato una missione impossibile, affidata a una squadra di valorosi combattenti e da portare a termine a tutti i costi, contro ogni pronostico e possibilità.

Probabilmente alla Warner Bros. Pictures devono essersi domandati come rendere ancora più avvincente questa formula, che nei decenni ci ha regalato pellicole mitiche, entrate nella storia del cinema. La risposta è stata semplice e brillante: affidare al genio creativo di James Gunn (Guardiani della Galassia 1,2 e 3) il nuovo capitolo di Suicide Squad - Missione Suicida

Il film, in uscita il 5 agosto nelle sale italiane, vedrà combattere fianco a fianco i membri della Task Force X, una banda di supercattivi reclutati a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità degli Stati Uniti in cui sono rinchiusi i peggiori supercriminali.

Il gruppo verrà ingaggiato per una spedizione suicida su un’isola remota e pericolosissima, chiamata Corto Maltese, in tributo allo storico fumetto creato dal riminese Hugo Pratt.

Gli ingredienti per un nuovo classico esplosivo di casa DC ci sono tutti. Al fianco di Margot Robbie, che torna nei panni della fuori di testa Harley Quinn, vedremo tornare Joel Kinnaman (Robocop) nei panni di Rick Flag, esperto di armi e abilissimo pilota. Fra i nuovi personaggi del team vedremo Idris Elba nelle vesti di Bloodsport, acerrimo nemico di Superman, e King Shark, l’uomo squalo che negli USA avrà la voce di Sylvester Stallone. La ciliegina sulla torta sarà l’ex stella del wrestling John Cena, che porterà in scena Peacemaker, pacifista dagli ideali confusi: «Voglio la pace a tutti i costi. Non mi importa quanti uomini, donne e bambini dovrò uccidere per ottenerla».

Cena, che nonostante il suo aspetto brutale è un uomo gentile e disponibile, non ha avuto dubbi quando gli hanno offerto di entrare a fare parte della saga: «In fondo è quello che ho sempre fatto, interpretavo la versione umana di un supereroe quando lavoravo per la WWE. In un certo senso, l’idea di indossare un costume e trasformarmi mi è familiare. Se ci pensi, anche nel wrestling la narrazione è quella di una lotta fra il bene e il male. Da giovane non ho frequentato una famosa scuola di recitazione, ma per anni ho raccontato storie, davanti a decine di migliaia di persone. Una delle esperienze più eccitanti che si possano fare e che oggi, sul set, mi aiuta ogni giorno. Ora ho abbracciato un mondo diverso, in cui mi è permesso di essere anche vulnerabile, interpretando un personaggio nuovo ogni volta. Quando la storia che si racconta è speciale e ricca di colpi di scena, come in questo lungometraggio, diventa davvero un’opportunità unica per un performer come me».

Sembra che l’atleta e attore, nato in Massachusetts nel 1977, abbia messo da parte il personaggio duro e inflessibile che interpretava sul ring, cogliendo in pieno lo spirito ironico di Gunn, tanto da fare dell’autoironia davanti a una squadra internazionale di giornalisti, durante una visita sul set, ad Atlanta: «Non so più come fare con tutti questi muscoli, sono davvero pieno e continuano a crescere, devo avere preso cinque chilogrammi nell’ultima settimana e con queste tutine a volte mi sento un po’ scomodo». 

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Passeggiando sul set di Suicide Squad - Missione Suicida, prima di incontrare i super personaggi che colorano la scena dandogli un sapore unico, si ha davvero l’impressione di attraversare una zona bellica, fra palazzi distrutti, calcinacci e appartamenti senza più pareti.

«Per questo progetto abbiamo creato più effetti speciali fisici che per tutti gli altri miei film messi assieme – spiega lo sceneggiatore e regista James Gunn - Amo quando le cose succedono realmente sul set, mi piace moltissimo dare agli attori e ai mei cameramen delle difficoltà reali, fisiche, da affrontare. Di questi tempi siamo abituati a vedere nei film così tante cose ricreate in digitale, che quando sullo schermo compaiono oggetti e costruzioni reali, si nota un’enorme differenza. Io credo che il pubblico se ne accorga e, come me, ami questo tipo di realismo».

«Quello che mi ha affascinato sin da subito in questo progetto - continua Gunn - è stata la possibilità di ricreare una pellicola unica. In un certo senso simile ai mitici film di guerra anni ’60, come Quella Sporca Dozzina, usando però come protagonisti dei super cattivi degenerati, che indossano costumi buffi ma sono pericolosissimi e sono disposti a tutto per portare a termine la loro missione. Abbiamo mischiato due generi che amo e il risultato è davvero una bomba».

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