Mara Venier torna a Domenica In: «In tv sono libera di essere me stessa»

Mara Venier torna a Domenica In: «In tv sono libera di essere me stessa»
di Luciano Giannini
Venerdì 24 Giugno 2022, 11:00
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«È il secondo anno che conduco questa serata. Mi cercavano anche prima, ma avevo troppi impegni. Certo, fare da testimonial, in questo caso, è una benedizione, un'opportunità di aiutare gli altri. Io sono credente». Mara Venier, signora della domenica (e della tv), torna alla guida di quello che potremmo definire un «varietà solidale»: «Una voce per padre Pio», domani su Raiuno, in prima serata e in diretta da Pietrelcina.

Tra gli invitati ci sono ospiti fedeli - Albano e Orietta Berti - a braccetto con new entry come Riccardo Cocciante, Beppe Fiorello, Shapiro, i Ricchi e Poveri.

Poi, Matteo Bocelli e Matia Bazar. Del varietà solidale fu artefice, 23 anni fa, Enzo Palumbo, che ha messo l'attività di produttore al servizio dei più bisognosi, in Italia e all'estero, soprattutto in Africa.

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Mara, la serata è anche racconto di devozione e fede, nel nome di Padre Pio e della sua lezione di vita: dare sollievo alla sofferenza umana.
«E, infatti, sarà con noi il cardiochirurgo dell'ospedale Monaldi Guido Oppido, con la piccola Mahewa, operata nel suo reparto. La sua mission, tra l'altro, è fare da maestro ai medici della Costa d'avorio, invitandoli qui perché, poi, tornati in patria, possano salvare vite. Un saggio detto afferma: Dai un pesce a un povero e lo sfami per un giorno, insegnagli a pescare e lo sfami per sempre. Ci sarà il professor Lucio Vigliarolo, che ha operato il piccolo Paul Marie, restituendogli l'udito; e la preside Concetta Stramacchia, dell'istituto Eduardo De Filippo di Napoli, dove opera Enzo Palumbo con la sua associazione onlus intitolata a padre Pio. Anche il pubblico, da casa, potrà far del bene, donando due euro con una telefonata al 45531».

Il 27 maggio, su Raiuno, lei ha festeggiato la tredicesima stagione a «Domenica in», dove esordì nel 1993. L'anno prossimo, con la ripresa dell'11 settembre, sorpasseràdo Baudo, fermo a quota 13, ed entrerà nel suo trentennale di trasmissione. Non a caso, il 13 luglio, a Benevento, riceverà il premio alla carriera del «Benevento cinema televisione festival». Bilanci?
«Mai è andato tutto bene come in questo periodo. A 72 anni ho ancora tanta voglia di lavorare. Chissà... poi, forse, crollerò di schianto in un istante».

E se torna, con la memoria, alla diciassettenne, piena di paure e di sogni, che lasciò Mestre per Roma?
«Purtroppo, non sono diversa da quella ragazzina sprovveduta. Sa, a volte faccio la forte per non essere sottomessa, ma resto una credulona, una ingenua. E non voglio cambiare. Le fregature le prendo e le affronto, la vita è anche questa. Non immaginavo, allora, che avrei avuto un'esistenza così ricca... lavoro, famiglia, amici, amore... sono stata sicuramente molto amata, ma ho molto amato anch'io. Ho vissuto in piena libertà, seguendo il cuore e non la testa».

Partì alla volta di Roma per raggiungere suo marito.
«Lui se n'era andato perché voleva fare l'attore, bello com'era! Era nata nostra figlia e io mi dissi: lo raggiungo e mi separo. Ricordo che alla stazione venne a prendermi con degli amici. Tra loro c'era Roberto Cappucci, lo stilista, che mi propose di lavorare con lui come modella. La Rolls Royce che mi trovai davanti appena uscii da Termini era la sua. Ecco, con Pablo Neruda posso dire: confesso che ho vissuto».

Ha ancora un sogno nel cassetto Mara Venier?
«Desidero soprattutto avere accanto a me la famiglia, gli amici, i miei nipotini. Vorrei che tutto si fermasse magicamente così. Perché ho paura di perdere le persone a me care».

Una curiosità: perché a un certo punto della sua carriera ha scelto di non recitare più e fare soltanto la conduttrice?
«L'amore per il cinema c'è sempre, lo dimostra l'attenzione che gli ho dedicato, negli anni, a Domenica in; ma io sono sempre stata molto insicura, non ho mai creduto in me stessa. Sui set mi chiamavano e io andavo perché dovevo guadagnare. Però, il sacro fuoco dell'arte non l'ho mai posseduto».

E la televisione, invece?
«La tv è un'altra storia. Perché mi ha permesso di essere totalmente me stessa». 

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