L’attore Pietro Genuardi, noto per i suoi ruoli in soap opera e fiction italiane, è morto all’età di 62 anni a causa di una grave malattia del sangue. Il suo decesso arriva dopo un lungo periodo di lotta contro la malattia che lo aveva costretto a lasciare il set de Il Paradiso delle Signore lo scorso anno per intraprendere un ciclo di cure.
Una carriera lunga e ricca di successi
Pietro Genuardi aveva costruito una carriera di grande successo, conquistando il cuore del pubblico con ruoli in numerosi progetti televisivi e cinematografici. Era diventato particolarmente noto per il suo ruolo di Ivan Bettini nella soap opera Centovetrine, che gli aveva dato una grande visibilità. La sua carriera televisiva continuò poi con Il Paradiso delle Signore, dove aveva interpretato il personaggio di Ferdinando, fino a dover lasciare la serie nel 2024 per motivi di salute.
Nel corso della sua lunga carriera, Genuardi aveva recitato in altre soap di successo come Vivere e aveva partecipato a numerosi film. Tra le sue apparizioni cinematografiche più significative si ricordano i suoi ruoli in Il bambino e il poliziotto di Carlo Verdone, In nome del popolo sovrano di Luigi Magni e Dellamore Dellamore di Michele Soavi.
La malattia e il suo coraggio
Nel mese di ottobre 2024, Genuardi aveva annunciato di essere malato e di dover interrompere la sua partecipazione al set di Il Paradiso delle Signore per sottoporsi alle cure. In un commovente messaggio ai suoi fan, aveva dichiarato: «Sto affrontando il secondo ciclo di protocollo chemioterapico, ma tra breve non mi vedrete più in onda». Nonostante le difficoltà legate alla malattia, l’attore aveva sempre mostrato grande forza e gratitudine verso chi lo sosteneva.
Genuardi aveva rivelato di essere in cura presso il Policlinico Umberto I di Roma, dove stava affrontando cicli di chemioterapia. In particolare, aveva voluto ringraziare il personale medico dell'oncoematologia, che aveva giocato un ruolo fondamentale nel riuscire a evitare esiti drammatici per la sua salute. «Voglio ringraziare i medici, infermieri e paramedici che mi sono stati vicini, per la loro empatia anche nei momenti più bui», aveva scritto in un post sui social.